Riceviamo e pubblichiamo – Fiorenza Ceniccola, Consigliere Comunale Forza Italia – Guardia Sanframondi
I produttori di uva e gli agricoltori in genere stanno affrontando gravi difficoltà economiche. Pertanto, in qualità di amministratrice di un piccolo borgo che da sempre si sostenta grazie alla coltivazione della vite e dell’ulivo, desidero esprimere il mio sincero apprezzamento al Governo per aver saputo trovare le risorse necessarie per esentare dal pagamento dell’Irpef gli agricoltori che si trovano maggiormente in difficoltà (con reddito fino a 15mila euro all’anno). Inoltre, sono grata peri ruolo svolto nel persuadere la Commissione europea a riconsiderare gli standard ecologici del Green Deal, votati dal Parlamento europeo e contrastati dal PPE e dai Conservatori.
Per amore di verità è doveroso ricordare chi sono i parlamentari italiani che hanno votato a favore della cosiddetta “legge verde” a Strasburgo, che ha suscitato la ferma protesta degli agricoltori: Dino Giarrusso (ex M5S), Giuliano Pisapia (PD), Irene Tinagli (PD), Patrizia Toia (PD), Pina Picierno (PD), Mercedes Bresso (PD), Brando Benifei (PD), Massimiliano Smeriglio (PD), Franco Roberti (PD) e Daniela Rondinelli (PD). Inoltre, non posso non ribadire l’appello lanciato nel mese di settembre dello scorso anno:
- non è sufficiente mantenere l’esenzione dall’Irpef per i piccoli agricoltori; é necessario assumere un’iniziativa forte, come in Francia, dove l’Unione europea e il Governo hanno già stanziato i primi 200 milioni di euro per contrastare il crollo dei prezzi.
L’aumento del gasolio, dei concimi e degli antiparassitari ha ulteriormente eroso la redditività per gli agricoltori e, per questo motivo, ci vuole un provvedimento simile al Decreto approvato dal Governo Berlusconi il 2 settembre 2005, con il quale furono codificati gli accordi di filiera come strategia per affrontare la crisi vitivinicola.
Sarebbe un segnale importante se una parte dei 31 miliardi di euro incassati dalla lotta evasione fiscale nel 2023 fosse destinata per finanziare un “Reddito di Contadinanza” (un assegno mensile tra 600 e 1000 euro al mese a seconda della dimensione aziendale e dei componenti del nucleo familiare) per “abolire la povertà”, almeno in agricoltura.