Comunicato Stampa
Il rafforzamento delle attività preventive mirate al controllo sull’uso del suolo, più precisamente di aree particolarmente sensibili ai fenomeni di dissesto idrogeologico, su tutto il territorio della provincia Sannita ha dato esito a due importanti interventi. Nello specifico nei giorni scorsi, per disposizione del Gruppo Carabinieri Forestale di Benevento, gli uomini del Nucleo CC Forestale di Pontelandolfo di concerto con personale del Genio Civile di Benevento, hanno effettuato un sopralluogo di verifica in un’area di circa 3000 metri quadri per la quale era stata fatta richiesta di autorizzazione alla costruzione di un capannone agricolo.
Dal controllo è emersa la totale difformità dei lavori in essere rispetto all’autorizzazione in possesso ed anzi le attività rilevate di taglio e prelievo di materiale litoide hanno portato i militari ad evidenziare come la tipologia di lavori eseguiti fosse tipica del lavoro di estrazione del marmo e quindi si potesse configurare un’ipotesi di “cava abusiva”. Era infatti presente uno scavo profondo circa 5 metri dal quale erano stati estratti più o meno 10.000 metri cubi di materiale lapideo.
È stata quindi posta sotto sequestro l’intera area, e deferiti all’Autorità Giudiziaria i tre proprietari del terreno oltre al titolare dell’impresa edile esecutrice dell’attività di cava.
Sempre in provincia in proseguimento dei mirati e meticolosi controlli legati alla prevenzione e repressione di illeciti ambientali, i Carabinieri Forestale del nucleo di San Bartolomeo in Galdo, hanno potuto verificare l’improvvisa presenza di una strana sostanza di colore bianco sulle acque superficiali del Fiume Fortore, alla Contrada Capo Grande in Baselice. I militari notata la vicinanza alla sponda del fiume di una ditta di lavorazione di materiali inerti, hanno effettuato i relativi controlli.
Evidente la presenza di uno scarico che, dalla ditta in oggetto, riversava le acque utilizzate per la lavorazione degli inerti in un rivolo naturale che si immette nel fiume Fortore. Constatato l’assenza di autorizzazione dello scarico lo stesso è stato sequestrato e deferito all’Autorità Giudiziaria l’amministratore unico dell’azienda per il reato di sversamento di acque reflue industriali non pericolose. Entrambi i sequestri sono stati convalidati dalla Procura della Repubblica di Benevento. I provvedimenti già eseguiti sono una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.