Everything is possible, a Castelvenere in mostra due artiste sannite e un artista iraniano

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Comunicato Stampa – Flavio Romualdo Garofano (gallerista)

Il corpo femminile: dalla rivolta alla danza, passando per la sofferenza

Che cos’è il corpo oggi? Una domanda legittima in un periodo in cui il più delle volte il nome corpo viene citato solo per fatti di cronaca nera, tra femminicidi e attentati, tra guerre e violenze di gruppo. Nella galleria Mondoromulo, a Castelvenere, per la collettiva Everything is possible tre artisti hanno deciso di confrontarsi su questo tema con tre linguaggi differenti ma legati tra loro: la fotografia, il collage, e il fotodinamismo. Stiamo parlando di Mara Mazzucco, fotografa di Morcone, Michela Mattei, artista collagista di Solopaca, e Houtan Nourian, cineasta e fotografo iraniano.

“Le opere di tutti e tre gli artisti in mostra condividono un elemento comune: la trasformazione del corpo femminile” queste le parole del curatore e poeta Marco Amore “in segno, simbolo e iconografia. In tutti e tre i casi, la figura femminile viene celebrata come l’unica componente del movimento che si distingue per tonalità e tema rispetto al contesto; da un lato diventa oggetto di critica nei confronti del concetto di mercificazione, dall’altro si trasforma essa stessa in merce attraverso la bellezza.”

Pure è Il titolo del lavoro, un dittico fotografico, presentato in mostra da Mara Mazzucco, ecco le sue parole che raccontano l’opera: “PURE, rappresenta l’apparente bellezza di un corpo puro e limpido schiavo della perfezione e poi marchiato dalla consapevolezza, che sporca e libera.”

Michela Mattei ha presentato per la collettiva un collage dal titolo È finita la luna di miele, chiaro messaggio di una consapevolezza femminile raggiunta: “È finita la luna di miele è il mantra che lega insieme ogni riferimento visivo presente nella composizione” queste le parole dell’artista “La mano e l’urgenza di visualizzare hanno preceduto il pensiero di mettere insieme i pezzi. Il collage si è rivelato nelle sue stratificazioni grazie ad associazioni di immagini istintive per poi trovare un posto chiaro nel mondo, illuminato da una postura: mettere fine a una consuetudine occidentale sfarzosa simbolo di altrettante abitudini fallimentari e superflue del mondo umano.”

E infine dall’Iran, Houtan Nourian ci racconta attraverso dei lightbox come la fotografia torna ad essere influenzata dal video, ovvero dall’immagine in movimento, e viceversa: “Nella danza del movimento tra fotografia e arte, ogni istante catturato diventa un’esplosione di energia e vitalità. Attraverso il dinamismo delle forme e la fluidità delle linee, esploro la bellezza e la poesia del movimento, trasformando l’effimero in un’eterna danza di emozioni.”

Molto interessante è questo voler mettere in discussione il territorio sannita con il mondo, per testimoniare che l’arte, non dovendo rispondere a delle esigenze, ne crea di nuove, come appunto il desiderio del dialogo e delle relazioni fuori da qualsiasi minimo confine. Questo è sicuramente uno dei piccoli meriti della galleria telesina. Everything is possible vi attende a Castelvenere fino al 7 aprile.