Per la riuscita di un buon matrimonio, soprattutto in Italia, ci sono tradizioni, perlopiù superstizioni, dalle quali non si può proprio prescindere
Una di questi è che l’abito da sposa debba rimanere top secret: il futuro consorte non deve vederlo prima delle nozze. Sia per evitare la sfortuna che per non rovinare la sorpresa.
“Di Venere e di Marte non si sposa né si parte, né si dà principio all’arte”: conoscete questo proverbio? Ricordatevelo nel momento in cui dovrete scegliere la data delle vostre nozze: un classico sabato o una santa domenica sono i giorni più gettonati per convolare a nozze ma, se opterete per un giorno infrasettimanale, è sempre meglio evitare di sposarsi di martedì o venerdì.
In alcuni Paesi del mondo l’arrivo in ritardo della sposa può suonare come una forma di maleducazione, ma non in Italia! Oltre a essere un tipico detto popolare, quest’abitudine trova conferma anche tra le regole di galateo: il ritardo della sposa, sempre che non superi i 15 minuti, permette agli invitati e allo sposo di prepararsi con più calma al grande evento.
Attenti, poi, a non far cadere le fedi durante il fatidico scambio. Se dovesse succedere, niente panico ma ricordatevi che la tradizione vuole che sia l’officiante a raccoglierle e non gli sposi. E ancora, dopo la cerimonia, bisogna sbattere pentole, o barattoli di latta, e fare chiasso per scacciare gli spiriti maligni. Va bene anche suonare a lungo il clacson.
Sposa, non dimenticare che non devi mai guardarti allo specchio indossando la mise nuziale al completo: sempre meglio togliere qualche accessorio! Il bouquet ti verrà consegnato da tua suocera e uscirai di casa a braccetto con tuo padre. Indosserai qualcosa di blu, come riferimento di purezza, qualcosa di vecchio, per simboleggiare la vita lasciata alle spalle, qualcosa di nuovo, per la vita che verrà, qualcosa di regalato, come simbolo di amore per le persone care, e infine qualcosa di prestato come segno di legame con gli affetti e la famiglia d’origine.
I confetti per le bomboniere devono essere cinque, in segno di salute, fertilità, lunga vita, felicità e ricchezza.
SANTO DEL GIORNO – Oggi ricorre Santa Zita. Per dodici anni fu domestica in casa della famiglia Fatinelli e in questo servizio perseverò con straordinaria pazienza fino alla morte, considerandosi nient’altro che un’umile, obbediente e devota serva. Soltanto dopo morta, i cittadini di Lucca le tributarono onori come a una grande santa, e gli stessi magistrati della città non disdegnarono di essere indicati come “gli anziani di Santa Zita”, senza che facesse velo al loro orgoglio l’umile condizione della santa servetta, delicato fiore della città gentile.
Il nome Zita deriva dal persiano. Il suo significato è “ragazza”, “vergine”. Dal nome Zita deriverebbe il termine zitella. Nel linguaggio medievale, zita equivaleva a quella che, nei dialetti toscani, è ancora detta cita o citta. Santa Zita è dunque la santa ragazza, ed è l’unica con questo nome che ancora viene ripetuto in Toscana, e specialmente in Lucchesia. È, infatti, la Santa di Lucca, e già Dante, per indicare i magistrati di questa città, parlava, come già detto, degli “anziani di Santa Zita”.
ACCADDE OGGI – 33 – Possibile data della morte di Gesù, secondo i Vangeli sinottici; 1521 – Ferdinando Magellano viene ucciso da nativi filippini; 1840 – Posta la prima pietra per il Palazzo di Westminster; 1859 – Firenze: primo governo indipendente della Toscana dopo la partenza del granduca Leopoldo II di Lorena; 1908 – Si inaugurano a Londra i Giochi della IV Olimpiade; 1937 – Muore Antonio Gramsci, intellettuale tra i più eminenti del secolo scorso, fu il principale ideologo, oltre che co-fondatore, del Partito Comunista Italiano; 1960 – Il Togo ottiene l’indipendenza dalla Francia; 1961 – La Sierra Leone ottiene l’indipendenza dal Regno Unito; 1967 – A Montréal (Canada) si apre l’Expo ’67; 1970 – La serie di litografie erotiche “Bag One”, realizzata da John Lennon, torna in esposizione alla London Arts Gallery: era stata rimossa per accuse di oscenità, ma poi pienamente reintegrata da un giudice secondo cui era “improbabile [che l’opera potesse] depravare o corrompere” gli spettatori; 1973 – Omicidio di Vittorio Olivares, semplice dipendente presso gli uffici della compagnia aerea El Al di Via Bissolati, a Roma, ucciso da un terrorista legato a Settembre Nero; 1981 – Si conclude a Palermo il primo congresso del Partito Socialista Italiano in cui il segretario viene eletto democraticamente, invece di essere designato dalla segreteria: Bettino Craxi viene riconfermato con il 74% dei voti; 1990 – Palestina: per protestare contro le invasioni dei nazionalisti ebrei nei luoghi sacri, vengono chiuse al pubblico per 24 ore la Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme, le chiese di Nazaret e Betlemme e le Moschee della Roccia e di al-Aqsa; 1992 – Nasce la Repubblica Federale di Jugoslavia, formata da Serbia e Montenegro dopo la secessione di Slovenia e Croazia; 1997 – Andrew Cunanan uccide Jeffrey Trail: sarà il primo di cinque delitti fra cui, nel luglio successivo, quello in cui assassinò lo stilista Gianni Versace; 2006 – New York, inizia la costruzione della Freedom Tower, edificio principale del nuovo World Trade Center della città; 2014 – Città del Vaticano: Papa Francesco, con una solenne cerimonia in Piazza San Pietro, dichiara santi Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, alla presenza del Papa emerito Benedetto XVI; 2018 – Il presidente nordcoreano Kim Jong-un incontra il presidente sudcoreano Moon Jae-in, divenendo il primo capo di stato nordcoreano a mettere piede in Corea del Sud dopo oltre 65 anni
PROVERBIO – Aprile temperato non è mai ingrato.
AFORISMA – L’operosità è l’anima degli affari e la chiave di volta della prosperità. (Charles Dickens)
RICETTA DEL WEEKEND – Maccheroni alla napoletana – Ingredienti: 500 gr di pomodori maturi o pelati in scatola, 500 g di carne di vitello, 200 g di caciocavallo grattugiato, 1 cipolla, 1 spicchio d’aglio, 1 costa di sedano, basilico q.b., 400 g di maccheroni, 1 noce di strutto, 1 bicchiere di vino bianco secco, sale, pepe e olio q.b..
Preparazione: tagliare aglio, cipolla, carota e sedano a pezzettini, versarli in una pentola con un po’ d’olio, soffriggere. Aggiungere lo strutto e la carne di vitello, facendola rosolare leggermente. Versare il vino e far evaporare. Cuocere a fiamma bassa girando spesso la carne, poi aggiungere i pomodori, un po’ di sale, poco pepe e far cuocere coprendo la pentola con un coperchio. Quando il sugo sarà denso e saporito, togliere la carne. A parte, bollire i maccheroni in acqua salata e scolare la pasta ancora al dente. Impiattare la pasta facendo uno strato di pasta su cui versare sugo in abbondanza e una generosa manciata di caciocavallo grattugiato. Fare un altro strato di maccheroni e condire con la stessa procedura. Terminare l’ultimo strato e qualche foglia di basilico.
CONSIGLIO – Se vuoi preparare il classico ragù, puoi utilizzare le fettuccine, ottime con i sughi di carne corposi, ma anche gli spaghetti tradizionali.
Giornalista