La bontà del fico d’India e una gustosa ricetta per preparare un’ottima confettura
Nelle economia agricole al limite della sopravvivenza, i frutti del fico d’India sono una vera e propria ricchezza alimentare e se essiccati e ridotti in farina possono servire per l’alimentazione animale anche in stagioni diverse della fruttificazione. Le pecore che si cibano della pale di questa pianta, ricche d’acqua, possono sopravvivere anche senza bere per un mese, e queste stesse pale, quando giovani, in Messico, Paese di cui sono originarie, si trovano nei mercati popolari e si consumano come verdura fresca con il nome di nopalitos.
Ai tempi dei lunghi viaggi in mare, le siepi invalicabili di queste piante hanno fatto scudo alle tempeste di sabbia ed erano un rimedio sicuro allo scorbuto per la notevole presenza di vitamina C. Oggi, invece le sue mucillagini sono un toccasana per il diabete e l’obesità.
In Sicilia l’immaginario collettivo la vede come pianta immancabile del paesaggio, tanto che il fotoreporter palermitano Natale Giaggioli, quando doveva documentare storie di delitti e omicidi, si portava dietro sempre una sagoma di fico d’India di cartapesta per rendere lo fondo più caratteristico.
I più buoni sono i frutti tardivi, i “bastardoni”, origine di dispetti contadini: narra infatti la leggenda che un contadino rovinò la fioritura dei fichi d’India di un vicino con cui era in lite. Eppure, invece di perdere il raccolto, il contadino danneggiato vide fiorire le piante tardivamente e dare frutti più dolci, grandi e croccanti ormai alle soglie di novembre.
SANTO DEL GIORNO – Oggi la Chiesa commemora il Cuore Immacolato della Beata Vergine Maria. Questa festa fu istituita nel 1945 a perenne ricordo della consacrazione della Chiesa e del genere umano al Cuore Immacolato di Maria fatta da Pio XII nel 1942, allorché quasi tutte le nazioni erano provate da atrocissima guerra. La devozione al Cuore ammirabile della Madre di Dio è antichissima, nella Chiesa. In San Luca si hanno i primi accenni ai segreti tesori di quell’amabilissimo Cuore. Anche i Ss. Padri e i Dottori celebrano spesso le lodi del Cuore ammirabile della Madre di Dio.
Nel Medioevo questa soave devozione fu rivelata a Santa Matilde ed a Santa Gertrude e da esse coltivata con trasporto e diffusa mediante i loro scritti. Anche San Bernardino da Siena ne fu entusiasta. Ma il vero padre, l’apostolo e il dottore di questa devozione, è San Giovanni Battista Eudes (1601-1680). Egli fu il primo che “non senza una divina ispirazione“, come si espresse San Pio X nel decreto di beatificazione, pensò di tributare il culto liturgico al Cuore purissimo di Maria, componendo egli stesso la Messa e l’Ufficio. E questa devozione lasciò in eredità alle sue due famiglie religiose: la Congregazione di N. S. della Carità e quella di Gesù e Maria. Su questa devozione scrisse pure il prezioso trattato Il Cuore ammirabile della SS. Madre di Dio.
La devozione poi andò crescendo insieme a quella del Sacro Cuore di Gesù, e dal secolo XVII in poi molte famiglie religiose si dedicarono in modo speciale a onorare questo Cuore amabilissimo. Nel secolo scorso, la devozione alla medaglia miracolosa, che porta sul retro i due cuori di Gesù e di Maria, fu una potente spinta verso il carattere di “riparazione” che questa devozione doveva prendere specialmente dopo le rivelazioni di Fatima. Difatti la Vergine SS., apparendo ai tre fortunati pastorelli, disse: “Per la salvezza dei peccatori Iddio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato, e se sarà fatto quanto io vi dirò, molte anime si salveranno”. E chiedeva preghiere: Rosario quotidiano, Comunione riparatrice nei primi Sabati del mese, penitenze: quelle imposte dal proprio dovere compiuto diligentemente e fedelmente, l’accettazione delle croci che il Signore ci manda, penitenze anche volontarie, come la rinuncia a qualche comodità, e la mortificazione in qualche piacere anche lecito.
Nell’iconografia, il Cuore di Maria è rappresentato solitamente circondato da una corona di fiori, simbolo di purezza, e trapassato da una spada, in riferimento all’indicibile dolore che Maria provò per la morte del Figlio. Questo quanto le fu profetizzato da Simeone alla Presentazione al Tempio: “E anche a te una spada trafiggerà l’anima“. Ma quando la Vergine apparve a Fatima la corona non era di fiori ma di spine: “Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati infliggono continuamente con bestemmie e ingratitudini. Consolami almeno tu e fa sapere questo: A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza”.
ACCADDE OGGI – 218 – Battaglia di Antiochia: l’imperatore Macrino viene sconfitto dall’esercito di Eliogabalo; 452 – Attila invade l’Italia; 1638 – La Calabria è colpita da un devastante terremoto del X grado della Scala Mercalli; 1867 – Incoronazione di Francesco Giuseppe a re d’Ungheria in seguito al compromesso austro-ungarico (Ausgleich); 1949 – George Orwell pubblica 1984; 1949 – Celebrità del calibro di Helen Keller, Dorothy Parker, Danny Kaye, Fredric March, John Garfield, Paul Muni e Edward G. Robinson vengono nominate in un rapporto dell’FBI come membri del Partito Comunista degli Stati Uniti d’America; 1968 – James Earl Ray viene arrestato per l’omicidio di Martin Luther King Jr; 1976 – Francesco Coco, procuratore della Repubblica di Genova, diventa la prima vittima intenzionale delle Brigate Rosse; 1984 – Esce nelle sale Ghostbusters – Acchiappafantasmi; 1985 – Esce l’album più venduto di sempre in Italia, La vita è adesso di Claudio Baglioni; 1987 – Telefono Azzurro attiva la prima linea; 1990 – Hanno inizio i Mondiali di calcio in Italia; 1998 – Charlton Heston diventa presidente della National Rifle Association; 1999 – Muore Corrado Mantoni, uno dei pionieri della televisione italiana; 2004 – Primo transito di Venere dal 1882; il successivo avverrà il 6 giugno 2012; 2011 – Google, Yahoo!, Facebook e Akamai Technologies effettuano il passaggio completo per 24 ore a IPv6.
PROVERBIO – Finché giugno non è all’otto, non togliere il cappotto.
AFORISMA – Il pregio della vittoria si considera dalle difficoltà. (Michel de Montaigne)
RICETTA DEL WEEKEND – Confettura di fichi d’India –
Ingredienti: 2 kg di fichi d’India, 1 kg di zucchero.
Preparazione: con le dovute precauzioni, sbucciare i fichi d’India, metterli in una pentola capiente, sbucciarli e farli cuocere. Quando il c0mposto diventa morbido, spegnere e far raffreddare. Passare poi attraverso un setaccio, pressando bene, oppure utilizzando il passaverdure. Raccogliere la purea nella pentola, aggiungere lo zucchero e far scaldare, mescolando, fino a ottenere un liquido denso. Versare la marmellata bollente nei vasetti sterilizzati, chiudere ermeticamente e capovolgere fino a raffreddamento.
CONSIGLIO – Per pulire i fichi d’India con il coltello, bisogna praticare un taglio lungo il lato dalla parte superiore fino alla base. Sempre indossando i guanti, si prende il bordo e si sbuccia il fico d’India tirando la buccia verso il basso: se il frutto è maturo, essa viene via facilmente.
Giornalista