Almanacco del 21 giugno

postato in: Almanacco del giorno | 0
Condividi articolo

Con il solstizio è ufficialmente cominciata l’estate

Quest’anno il solstizio d’estate è avvenuto martedì 20 giugno, e ogni anno può avvenire tra ilo 20 e il 22 del mese. La luce sconfigge le tenebre, il bene trionfa sul male e una nuova stagione ha inizio: l’estate. Metaforicamente il 21 giugno è una data molto importante: il solstizio è collegato al tema della rinascita e di un nuovo inizio, ma ha un significato importante anche dal punto di vista astronomico. Esso, infatti, è il momento in cui il Sole, lungo il tropico del Cancro, a mezzogiorno, raggiunge lo zenith e i suoi raggi cadono a perpendicolarmente sulla terra permettendo il maggior numero di ore di luce (oltre 15 in Italia).
Storicamente il primo giorno d’estate è sempre stato associato a significati profondi, con riti legati al ciclo dell’agricoltura e della natura: il periodo per eccellenza in cui raccogliere le erbe spontanee e le piante officinali da utilizzare nelle pratiche curative e medicamentose.
Oggi percepiamo la giornata sotto un aspetto più scientifico e pragmatico volto ad apprezzare il grande fenomeno astronomico che ci permette di godere del maggior numero di ore di luce possibili perché dal giorno seguente in poi, le giornate andranno ad accorciarsi, fino a culminare nel solstizio invernale il 21 dicembre.
Il momento del solstizio ritarda di circa 6 ore l’anno per via del fenomeno della precessione degli equinozi, ovvero lo spostamento dell’asse attorno al quale la Terra compie la rotazione giornaliera. Il solstizio torna artificialmente al punto di partenza ogni 4 anni, quando vi è un anno bisestile che “ripristina le cose”, un artificio inventato per evitare il progressivo scostamento tra il calendario e le stagioni. Questo è anche il motivo per cui cade quasi sempre il 21 giugno e il solstizio invernale cade il 21 o, al più tardi, il 22 dicembre.

SANTO DEL GIORNO – Oggi la Chiesa Cattolica venera San Luigi Gonzaga. Nato da stirpe di principi e a tutti noto per la sua purezza, lasciato al fratello il principato avito, si unì a Roma alla Compagnia di Gesù, ma, logorato nel fisico dall’assistenza da lui data agli appestati, andò ancor giovane incontro alla morte.
Nell’iconografia, San Luigi è quasi sempre mostrato come un giovane che indossa una tonaca nera e una cotta (paramento liturgico). I suoi attributi sono un giglio, che si riferisce all’innocenza, un crocifisso, che si riferisce alla pietà e al sacrificio, un teschio, riferito alla sua morte prematura, e un rosario, che si riferisce alla sua devozione alla Beata Vergine Maria.
San Luigi Gonzaga è il protettore di giovani, scolari, studenti.
Luigi deriva dall’antico francone Hlodowig composto da hlod, “gloria”, “fama” e wig, “guerriero” e significa pertanto “guerriero illustre”. Fu latinizzato in Clodovicus e attraverso l’antico francese Looïs si trasformò nell’italiano Luigi. La sua popolarità si deve probabilmente ai molti sovrani francesi omonimi e al culto dei numerosi santi Luigi presenti nel Martirologio Romano. Luigi è tra i cinque nomi più diffusi tra gli uomini adulti residenti in Italia e continua a far parte della classifica dei primi cinquanta nomi più usati per i nuovi nati.

ACCADDE OGGI533 – Una flotta di spedizione bizantina capitanata da Belisarius, inviata da Costantinopoli, attacca i Vandali in Africa, Grecia e Sicilia; 1280 – Torino viene ceduta, in cambio della libertà, dal marchese Guglielmo VII del Monferrato a Tommaso III di Savoia: da questa data la storia della città si legherà a quella dei Savoia; 1529 – Guerra della Lega di Cognac, battaglia di Landriano: le forze francesi vengono espulse dal Nord Italia dalle forze spagnole; 1689 – Praga: un incendio devasta la Città Ebraica della capitale boema; 1734 – Montréal, Nuova Francia: una schiava nera di origine portoghese, conosciuta con il nome francese di Marie-Joseph Angélique, viene sottoposta a un processo farsa in cui viene dichiarata colpevole di aver appiccato un incendio in città e per questo condannata a morte dalle autorità francesi in una cerimonia pubblica nella quale viene torturata, impiccata e poi arsa sul rogo; 1749 – Nuova Scozia: viene fondata la città di Halifax; 1834 – McCormick riceve il brevetto per la mietitrice; 1905 – Nasce Jean-Paul Sartre: una delle menti più acute del Novecento, per le idee anticonformiste e anti-borghesi diverrà un punto di riferimento della contestazione del Sessantotto e un’icona giovanile universale; 1919 – Scapa Flow, Isole Orcadi: l’ammiraglio Ludwig von Reuter autoaffonda la flotta tedesca. I nove marinai uccisi sono le ultime vittime della Prima Guerra Mondiale; 1948 – La Columbia Records presenta il primo 33 giri; 1957 – Canada: Ellen Louks Fairclough presta giuramento come primo ministro del Canada. Prima donna a ricoprire tale incarico; 1963 – Roma: il cardinale Giovanni Battista Montini viene eletto papa con il nome di Paolo VI; 1964 – Contea di Neshoba, Mississippi: tre attivisti dei diritti civili (Andrew Goodman, James Cheney e Mickey Schwerner) vengono assassinati dai membri del Ku Klux Klan; 1970 – A Città del Messico il Brasile conquista il terzo titolo mondiale battendo in finale l’Italia per 4-1; 1982 – Nasce William Windsor, erede al trono inglese, figlio di re Carlo e Lady Diana Spencer; 2001 – USA: emissione del francobollo commemorativo di Frida Kahlo; 2002 – Esce nelle sale cinematografiche statunitensi il film Lilo & Stitch, 42º Classico Disney; 2004 – Spazio: la SpaceShipOne compie il primo volo spaziale sviluppato con soli fondi privati; 2009 – A seguito dei risultati di un referendum dell’anno prima, la Groenlandia diventa ufficialmente un territorio autonomo dalla Danimarca a livello legislativo, giudiziario e nella gestione delle risorse naturali.

PROVERBIO – Se fa freddo a san Luigino, farà caldo a san Paolino.

AFORISMA – Non puoi avere rispetto per te stesso se hai paura di essere ciò che sei. (Aforisma zen)

LETTURA DEL WEEKENDI Miserabili di Victor Hugo.
Un libro molto profondo la cui lettura vi lascerà, sicuramente, un segno. Il libro narra la storia di Jean Valjean e della sua vita di “redenzione”, sullo sfondo della Francia post-rivoluzionaria.
Si riporta un brano in cui l’autore descrive in modo mirabile la disperazione di un uomo che ha un incontro, non molto felice, con le sabbie mobili: “Capita talvolta, su certe coste della Bretagna o della Scozia, che un uomo, un viaggiatore o un pescatore, camminando alla bassa marea sopra il greto sabbioso, lontano dalla riva, si accorga all’improvviso che da parecchi minuti egli stenta a camminare. La spiaggia, sotto i suoi piedi, sembra pece; la suola vi si appiccica. Non è più sabbia, è vischio. Il greto è perfettamente asciutto; ma, ad ogni passo che si muove, non appena s’è alzato il piede, l’impronta da esso lasciata si riempie d’acqua. L’occhio, del resto, non s’è accorto di nessun cambiamento; l’immensa spiaggia è unita e tranquilla, tutta la sabbia ha lo stesso aspetto e nulla distingue il suolo solido da quello che non lo è più e la gioconda nuvoletta degli insetti marini continua a saltellare coprendo alla rinfusa i piedi del viandante. L’uomo continua la sua strada, va innanzi e si dirige verso terra, cercando di avvicinarsi alla costa. Non è inquieto; e di che lo sarebbe? Solo, sente qualche cosa, come se la pesantezza dei suoi piedi crescesse ad ogni passo: ad un tratto, si guarda i piedi: sono scomparsi e la sabbia li copre. Ritira i piedi dalla sabbia, vuol tornare sui suoi passi e torna indietro; ma sprofonda ancor di più. La sabbia gli arriva alla caviglia e se egli se ne strappa e si butta a sinistra, la sabbia gli arriva a mezza gamba; se si butta a destra la sabbia gli giunge ai garretti. Allora riconosce con indicibile orrore d’essersi avventurato nella sabbia mobile e d’aver sotto di sé quel luogo spaventoso in cui l’uomo non può camminare più di quanto il pesce non possa nuotarvi: butta via il fardello, se ne ha uno, e s’alleggerisce come una nave in pericolo; ma non è più in tempo, perché la sabbia gli copre le ginocchia. Egli chiama, agita il capello o il fazzoletto, e la sabbia lo ghermisce sempre più”.

CONSIGLIO – Per smacchiare e far splendere il rame, procurati un panno morbido, del comune aceto e del sale fino. A differenza di quello grosso, quest’ultimo non graffierà le superfici. Amalgama, poi versa la soluzione sul metallo e strofinala con un panno morbido oppure un vecchio spazzolino da denti.