Speriamo che piova! Breve viaggio nel culto dell’acqua

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L’acqua viene definita una “ierofonia” per la storia delle religioni: un segno del sacro.
Francesco d’Assisi scriveva nel Cantico “Laudato si, mi Signore, per sor Aqua, la quale è molto utile e umile e preziosa e casta”, sottolineando il legame fra l’acqua ed il Creatore e la sua valenza non solo fisica ma fortemente spirituale.

L’uomo, sfruttando sempre più le risorse della terra che appartengono agli dei, produce un progressivo depauperamento di beni naturali; consapevole che queste sono di proprietà delle forze sovrannaturali, ha cercato sempre di ingraziarsi le divinità con rituali religiosi e magie: il culto dell’acqua sopravvive, inconsciamente, anche nelle usanze più comuni, tipo gettare una monetina nelle fontane e nei pozzi un’abitudine che richiama le offerte fatte alle divinità dell’acqua, una pratica diffusa sin dalla notte dei tempi, conservata nella memoria ed arrivata fino ai giorni nostri.

Il culto dell’acqua ha sempre avuto due finalità differenti: la devozione per le fonti naturali considerate sacre e generate direttamente dalla Madre Terra, simbolo di fertilità e dotate di poteri curativi, e la venerazione delle piogge, fondamentali per l’agricoltura e per il mondo contadino.
Riguardo all’acqua o alle acque si sono sviluppati moltissimi culti, rivolti ai fiumi, ai laghi, alle piogge; i rituali erano legati da una parte a gestire l’abbondanza nociva come nel caso di alluvioni e inondazioni, dall’altra le si invocava in caso di assenza.

Nella mitologia e nella religione, l’acqua è sempre presente come elemento sacro: i demoni fautori di pioggia erano numerosi; a essi venivano offerti sacrifici umani, che si fecero poi animali ed infine simbolici: fonti sacre, pozzi, templi, santuari formavano, e formano, la geografia del sacro, intessendo vari rapporti fra di loro, nel tentativo di assorbire la forza generatrice della divinità che in tale modo la elargiva ai fedeli nei riti così detti d’Incubazione.

Il simbolismo dell’acqua è sempre protagonista della vita spirituale dei popoli e accomuna tutte le fedi, è il simbolo per eccellenza della vita, della rinascita e della purificazione. Nel Cristianesimo, l’acqua è associata al battesimo, rappresenta la nascita e la purificazione, la stessa parola battesimo deriva dal greco e significa letteralmente “mi immergo”.
Nell’antica Roma avvenivano delle cerimonie di purificazione che implicavano dei sacrifici espiatori: l’acqua purificatrice sgorgava dalle fontane versando acque “lustrali”, acqua benedetta. A Roma si svolgevano ogni cinque anni, da cui il significato di “lustro” che avviene o si rinnova ogni cinque anni.









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