Almanacco del 16 agosto

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La coscienza di Zeno è uno dei più celebri romanzi psicologici della letteratura italiana del Novecento

Italo Svevo. pseudonimo di Ettore Schmitz, nacque a Trieste nel 1861 e morì a Treviso nel 1928. La doppia ascendenza dello scrittore, italiana e tedesca, come ricorda lo pseudonimo da lui scelto, trova una perfetta corrispondenza nell’ambiente mitteleuropeo della città di Trieste, dove avvenne la sua formazione. Nel 1880 Svevo entrò come impiegato nella filiale triestina di una banca viennese e da questa esperienza di lavoro originò l’ispirazione per il suo primo romanzo Una vita, del 1892, ignorato dalla critica del tempo. Il romanzo fu pubblicato a spese dell’autore, perché nessuna casa editrice si mostrò interessata alla pubblicazione. Non diversa sorte toccò al secondo romanzo Senilità del 1898, anch’esso autobiografico, e in seguito alla delusione, l’autore decise di abbandonare la letteratura, per dedicarsi all’attività commerciale. Solo dopo la fine della guerra, nel 1919, iniziò a scrivere La coscienza di Zeno, pubblicato nel 1923, che gli procurò il successo. Il romanzo è la storia dei rapporti di Svevo con la psicanalisi, una sorta di diario scritto dal protagonista dietro suggerimento di uno psicanalista che l’ha avuto in cura.

SANTO DEL GIORNO – Oggi si celebra San Rocco. Originario di Montpellier, in Francia, acquistò fama di santità con il suo pio peregrinare per l’Italia curando gli appestati.
Nell’iconografia ,San Rocco spicca sicuramente per gli attributi inconfondibili che sottolineano la sua vita di apostolato tra i malati. Fra gli attributi più importanti vi è sicuramente il cane, che fu per il taumaturgo il segno tangibile della Divina Provvidenza che lo soccorse nelle condizioni di bisogno estremo. È simbolo della sua fedeltà alla chiamata divina. La conchiglia ricorda il pellegrinaggio a Santiago: ogni pellegrino che si recava in Galizia prelevava la conchiglia dalle spiagge, come segno dell’avvenuto pellegrinaggio. È simbolo della perseveranza: la vita di fede è per il discepolo un cammino di fedeltà rinnovabile nelle cadute. La piaga ricorda il morbo della peste che il Santo contrasse nei pressi di Piacenza. È simbolo della carità cristiana. L’Angelo Celeste è l’anello che congiunge l’esperienza terrena del Santo alla presenza divina che infonde coraggio, specie nei momenti di sofferenza solitaria e di umana ingratitudine. È simbolo della presenza divina, che accompagna i passi del quotidiano. Il bastone richiama i lunghissimi cammini del pellegrino, con cui esercitò la carità in maniera insigne ed eroica, lenendo piaghe fisiche e morali, asciugando lacrime e consolando gli afflitti. È simbolo del pellegrinaggio della vita, un cammino verso l’eterno. La croce rossa, presente in poche riproduzioni, ricorda la voglia a forma di croce che aveva sul petto fin dalla nascita. È simbolo della predilezione divina a essere apostolo di carità. Il pane fu il sostegno nella famosa pausa a Piacenza, dove il Santo si isolò perché malato. Un cane gli portava l’alimento, prelevandolo dalla mensa del suo padrone Gottardo. È il simbolo dell’Eucarestia, sostegno nel cammino della vita. La zucca o borraccia richiama ancora una volta il pellegrinaggio: custodiva l’acqua per lenire l’arsura nel cammino. È simbolo della sete del divino che c’è in ogni uomo. Il sanrocchino è sempre un abito legato al pellegrinaggio, mantello corto di tela, che serviva a proteggere dalle intemperie. È simbolo della protezione divina e del senso del pellegrinaggio verso l’eterno. La tavoletta fa memoria della scena agiografica in cui si racconta della grazia chiesta nel momento della morte da San Rocco: il Signore accoglie la preghiera sincera dei suoi figli. Rocco anche in morte si mostra uomo di carità. È simbolo della comunione dei Santi e quindi della preghiera di intercessione. La corona del Rosario che compare poche volte ricorda la sua vita di preghiera del Rosario che nasce proprio nel periodo storico in cui visse Rocco di Montpellier. È simbolo dell’orazione cristiana semplice e quotidiana. Di notevole pregio il polittico di San Rocco, opera di Antonio Gandino, si compone di una grande tela centrale centinata, raffigurante il Santo, contornata da undici tele quadrate più piccole, dove sono narrati altrettanti episodi della sua vita. In ordine, dal primo in basso a sinistra all’ultimo in basso a destra, si trovano: I genitori di san Rocco invocano alla Beata Vergine la grazia della sua nascita, Nascita di san Rocco a Montpellier, San Rocco distribuisce i suoi beni ai poveri, Confessione di san Rocco prima del pellegrinaggio in Italia, San Rocco riceve la comunione a Roma, San Rocco riceve la benedizione di papa Urbano V, San Rocco soccorre gli appestati, San Rocco benedice un gregge, San Rocco ammalato riceve un pane da un cane, San Rocco in preghiera riceve l’illuminazione divina e Morte di san Rocco ad Angera.
San Rocco è il protettore di chirurghi, necrofori, farmacisti, selciatori, pellegrini, viaggiatori, invalidi e prigionieri.
Rocco: l’origine del nome è incerta. Proviene, forse, dal gotico hruk, “cornacchia”, ma altri ne attribuiscono la derivazione al nordico hròkr, “uomo molto alto”. Latinizzato in Rochus, si diffuse in questa forma grazie all’illustre Santo che lo rese celebre.

ACCADDE OGGI 1328 – In seguito a una rivolta che pone fine al dominio dei Bonacolsi, inizia il governo dei Gonzaga su Mantova; 1728 – L’esploratore Vitus Bering raggiunge le isole Diomede; 1815 – Nasce don Giovanni Bosco, sacerdote molto vicino ai giovani disagiati, per accogliere i quali fondò la congregazione dei Salesiani; 1819 – A Manchester si consuma il Massacro di Peterloo; 1858 – Il presidente statunitense James Buchanan inaugura il nuovo cavo telegrafico transatlantico, scambiando un messaggio di auguri con la regina Vittoria del Regno Unito; 1896 – George Carmack scopre l’oro nel Klondike; 1920 – Ray Chapman dei Cleveland Indians viene colpito alla testa da una palla veloce. Morirà il giorno seguente; 1924 – Il cadavere di Giacomo Matteotti, rapito e ucciso dalla polizia nel giugno dello stesso anno, viene ritrovato in un bosco a Riano; 1930 – Il primo cartone animato sonoro a colori, intitolato Fiddlesticks, viene realizzato da Ub Iwerks; 1958 – Nasce Madonna, star della musica mondiale, riconosciuta come la regina del pop; 1960 – Joseph Kittinger stabilisce il record del mondo di lancio da elevata altitudine, di caduta libera più lunga e della più alta velocità ottenuta da un umano senza mezzi di propulsione. Il record di caduta libera più lunga è l’unico a non essere stato battuto da Felix Baumgartner con il suo recente salto da 39mila metri; 1962 – L’Algeria aderisce alla Lega araba; 1969 – Concerto di Woodstock: tra il 15, 16 e 17 agosto si svolge il più grande raduno hippy della storia, nel quale si esibiranno anche gli Who e Jimi Hendrix; 1972 – La Reale aeronautica militare marocchina per errore apre il fuoco, senza però abbatterlo, sull’aereo del re Hassan II, che stava facendo ritorno a Rabat; 1974 – Il gruppo rock statunitense Ramones si esibisce per la prima volta in pubblico al club CBGB di New York; 1977 – Muore stroncato da un attacco di cuore il re del rock and roll Elvis Presley. Il giorno dopo, il presidente statunitense Jimmy Carter lo ricorderà con un messaggio alla nazione in cui dichiara: “La morte di Elvis Presley priva il nostro Paese di una parte di sé. Era unico e insostituibile”; 1980 – In Polonia iniziano i primi scioperi dai quali nascerà il sindacato Solidarność guidato da Lech Wałęsa, futuro presidente; 1992 – Inizia la formazione dell’uragano Andrew; 1993 – Ian Murdock fonda la distribuzione GNU/Linux Debian; 2018 – Muore Aretha Franklin, mito della musica gospel e dell’R&B.

PROVERBIO – Per San Rocco la rondine fa fagotto.

AFORISMA – Non c’è ricchezza tranne la vita. (John Ruskin)

LETTURA DEL WEEKENDLa coscienza di Zeno di Italo Svevo.
Capolavoro della letteratura del Novecento, antesignano di respiro potentemente europeo, ironico e di affascinante complessità, La coscienza di Zeno di Italo Svevo ha celebrato nel 2023 i cent’anni dalla pubblicazione.
Questo straordinario romanzo psicanalitico rappresenta un momento di profondo e universale significato e una propria vivace teatralità, per la sperimentazione di una scrittura innovativa e per il suo essere dominato dalla coinvolgente, complessa e attualissima figura di Zeno Cosini.
Il romanzo infatti sgorga dagli appunti del protagonista che si sottopone alle cure dello psicanalista Dottor S cercando, per quella via, di risolvere il suo mal di vivere, la sua nevrosi e incapacità di sentirsi “in sintonia” con il mondo e con la realtà. Il suo percepirsi inetto e malato, e i suoi ostinati, ma mai del tutto convinti, tentativi di cambiare e guarire, portano Zeno ad attraversare l’esistenza intrecciando sorprendentemente quotidianità borghese a episodi surreali ricchi di humour e di verità, e a illuminazioni che possiedono una forza che ancora ci scuote.
L’incipit del romanzo: “Io sono il dottore di cui in questa novella si parla talvolta con parole poco lusinghiere. Chi di psico-analisi s’intende, sa dove piazzare l’antipatia che il paziente mi dedica. Di psico-analisi non parlerò perché qui dentro se ne parla già a sufficienza. Debbo scusarmi di aver indotto il mio paziente a scrivere la sua autobiografia; gli studiosi di psico-analisi arricceranno il naso a tanta novità.
Ma egli era vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse, che l’autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi. Oggi ancora la mia idea mi pare buona perché mi ha dato dei risultati insperati, che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura truffandomi del frutto della mia lunga paziente analisi di queste memorie”
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CONSIGLIO – Conoscere Trieste, o almeno fare una veloce panoramica della città, è il modo migliore per entrare nell’anima del romanzo di Svevo.