Con il caldo, nulla di più buono di una bella fetta d’anguria. Originaria dell’Africa, è versatile e molto golosa
L’anguria, o cocomero, è una pianta erbacea annuale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, come la zucchina, il cetriolo o la zucca. Predilige un clima temperato-caldo, tanto è vero che è una pianta originaria dell’Africa, dove veniva coltivata già 5000 anni fa. Sembra che anche i Faraoni la amassero, come è testimoniato dai geroglifici. E piaceva così tanto che ne sono state rinvenute tracce nelle loro tombe, quale cibo da portarsi durante il viaggio nell’aldilà. Inoltre, il famoso esploratore dell’Africa, David Livingstone, trovò piante di anguria nel deserto del Kalahari, dove cresce selvatica ed è fonte preziosissima di acqua e cibo per uomini e animali.
Portata in Europa dagli Arabi, ama il clima caldo e in Italia le regioni dove se ne coltiva di più sono l’Emilia Romagna e il Lazio. È ovale o rotonda, con buccia lucida verde scuro o verde chiaro striato. La polpa è dolce, croccante, sugosa, di colore rosso (meno frequentemente, giallo, arancio o bianco, a seconda della varietà) e ricca di semi, che possono essere neri, bianchi o gialli. Il sapore è zuccherino e si taglia a grandi fette da gustare rigorosamente fredde. Raramente manca nelle gite fuori porta o nei picnic.
È un’ottima alleata del caldo, oltre che del palato, tanto da essere amata da tutti, grandi e piccini. E, purché non si esageri nel consumo, come per tutte le cose, male non fa. Essa, infatti, è composta per il 95% di acqua ed è povera di zuccheri. Per cui, piuttosto che dissetarsi bevendo una bibita gassata, mangiare una bella fetta di anguria potrebbe essere l’ideale.
SANTO DEL GIORNO – Oggi ricorre Santa Rosa da Lima. Santa Rosa, vergine, insigne fin da fanciulla per la sua austera sobrietà di vita, vestì a Lima, in Perù, l’abito delle Suore del Terz’Ordine regolare dei Predicatori. Dedita alla penitenza e alla preghiera e ardente di zelo per la salvezza dei peccatori e delle popolazioni indigene, aspirava a donare la vita per loro, giungendo a imporsi grandi sacrifici, pur di ottenere loro la salvezza della fede in Cristo. La sua morte avvenne il giorno seguente a questo.
Santa Rosa da Lima è stata la prima santa iberoamericana, ed è divenuta popolare in America latina già appena dopo la sua morte; dopo la canonizzazione, nel 1671, il suo culto si affermò anche in Italia, meridionale trovando ampia diffusione tra i domenicani. La Santa, terziaria domenicana, viene rappresentata quasi sempre nel gruppo dei Santi che accompagnano l’iconografia della Madonna del Rosario. L’abbigliamento con cui viene raffigurata di frequente la Santa è una tonaca bianca e un manto nero. Quasi sempre, la sua testa è cinta da una coroncina di rose per ricordare le penitenze a cui si è sottoposta da ragazza. La scelta di raffigurare episodi della vita della Santa ebbe poco seguito, così come le immagini delle sue visioni mistiche, poco diffuse. Alcune eccezioni sono ad esempio il dipinto di Lazzaro Baldi, La visione di Santa Rosa da Lima, risalente al 1671 e conservato ad Ariccia nel Museo barocco. La Santa appare distesa, attorniata da angeli, e alle sue spalle il Cristo con una bilancia in mano che le porge da una parte corone e scettri e dall’altra spine e cilici. Santa Rosa inoltre è stata inserita nella tradizionale iconografia dei Misteri Gaudiosi, Dolorosi e Gloriosi fra il gruppo dei Santi adoranti. Come detto, ella è facilmente distinguibile per la presenza del manto nero e della corona di rose e spine sul capo, ha spesso le mani incrociate sul petto e si rivolge adorante verso il Bambino. Altro elemento presente nell’iconografia che la riguarda è l’usignolo, con il cui canto gareggiava mentre si trovava nell’eremo.
Rosa, personale tra i più diffusi in Italia, si ricollega direttamente alla radice etimologica del nome del fiore omonimo. Non compare prima dell’epoca medievale, anche se, in breve tempo, si guadagna un posto di tutto rispetto nelle lingue occidentali.
ACCADDE OGGI – 1268 – A Scurcola Marsicana si combatte la battaglia di Tagliacozzo fra Carlo I d’Angiò e Corradino di Svevia per il dominio del Regno di Sicilia; 1904 – Harry D. Weed brevetta le catene da neve; 1913 – Inaugurazione della statua della Sirenetta di Edvard Eriksen a Copenaghen; 1927 – Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti vengono condannati a morte; 1939 – Germania e Unione Sovietica firmano un patto di non-aggressione, il Patto Molotov-Ribbentrop. In un’aggiunta segreta al patto, Paesi Baltici, Finlandia e Polonia vengono spartiti fra le due nazioni; 1942 – La Luftwaffe bombarda Stalingrado: inizia la fase più drammatica della battaglia di Stalingrado; 1962 – Primo collegamento televisivo in diretta fra gli Stati Uniti e l’Europa, tramite il satellite Telstar; 1966 – Il Lunar Orbiter 1 scatta le prime fotografie della Terra da un’orbita attorno alla Luna; 1982 – Norvegia: nella baia di Radøy il pescatore Rune Ystebo arpiona un esemplare di calamaro gigante (Architeuthis) in un fondale di soli 5 metri di profondità; 1987 – Piogge intense e inondazioni in Bangladesh uccidono centinaia di persone; 1989 – Ungheria: apertura della frontiera con l’Austria e successivo esodo di tedeschi della Germania Est: inizio della caduta del Muro di Berlino; 1989 – Rivoluzione cantante: due milioni di persone provenienti da Estonia, Lettonia e Lituania si dispongono sulla strada Vilnius-Tallinn, tenendosi per mano (Via Baltica); 1990 – Saddam Hussein appare alla televisione di Stato irachena con alcuni “ospiti” occidentali (in realtà ostaggi), per cercare di evitare la Guerra del Golfo; 1990 – L’Armenia dichiara l’indipendenza dall’Unione Sovietica; 1990 – Germania Ovest e Germania Est annunciano la loro unificazione per il 3 ottobre; 1992 – L’Uragano Andrew colpisce il sud della Florida; 2000 – Il Nicaragua diviene membro della Convenzione di Berna per il copyright; 2005 – Formazione dell’Uragano Katrina; 2010 – Filippine: a Manila un ex agente della polizia che voleva essere reintegrato sequestra un autobus con 26 persone a bordo, fra cui 22 cinesi di Hong Kong, 3 filippini e l’autista. Nella sparatoria che ne segue perdono la vita 8 persone più lo stesso ex agente
PROVERBIO – Poco vino vendi al tino; assai mosto serba a agosto.
AFORISMA – Arriva il momento nella vita in cui ritorni a essere la tua priorità. E ricominci a vivere. (Marilyn Monroe)
LETTURA DEL WEEKEND – Ogni giorno, ogni ora di Nataša Dragnić.
Questa settimana consigliamo il romanzo Ogni giorno, ogni ora della scrittrice croata Nataša Dragnić, pubblicato in Italia nel 2011. Una storia d’amore lunga una vita, una passione ineludibile ed eterna, un legame tenace e indissolubile. I protagonisti sono Luka e Dora, due bambini e poi adulti che per tutta la vita si amano, si perdono, si ritrovano. Sono due artisti: Luka è un pittore e Dora un’attrice, imprigionati da un amore che prescinde dalle loro esistenze, legati in modo indissolubile dalla passione. Il romanzo è appassionante, travolgente. La storia di Dora e Luka trascina il lettore nella passione dei due protagonisti, in riflessioni inerenti alla impossibilità di sfuggire a un amore che è necessario come il respiro, come il battito del cuore.
CONSIGLIO – Un contenitore in borsa termica con anguria tagliata a cubetti e mondata è una bella idea per una fresca, veloce e golosa merenda.
Giornalista