Accadde oggi: 20 novembre, il caso giudiziario di Michael Jackson

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Aveva ricevuto un mandato d’arresto dal tribunale con l’accusa di molestie sessuali a un minore di quattordici anni

Ventuno anni fa, il 20 novembre 2003, Michael Jackson si costituì spontaneamente alla polizia di Santa Barbara, in California. Il giorno prima, il tribunale della città aveva emesso un mandato d’arresto nei suoi confronti con l’accusa di molestie sessuali a un minore di quattordici anni e dopo qualche mese ebbe inizio “il processo del secolo”.
Le indagini cominciarono già nel giugno del 2003, quando lo psichiatra Stan Katz riferì alla polizia di Santa Barbara che alcuni minori che aveva in cura gli avevano raccontato di aver subito molestie sessuali nella residenza di Michael Jackson. I due minori erano Gavin Alvizo, che secondo l’accusa aveva subito le molestie, e Star Alvizo, il fratello di Gavin, che secondo l’accusa aveva assistito a quelle molestie.

Sulla base delle accuse dei due fratelli Alvizo, il 18 novembre 2003, settanta agenti di polizia eseguirono una perquisizione nel ranch di Neverland e il tribunale mise online una pagina in cui chiedeva a tutte le vittime di abusi da parte di Michael Jackson e a tutti quelli a conoscenza di suoi comportamenti illeciti di recarsi alla polizia. In quel momento, Jackson si trovava a Las Vegas per registrare un video ma si rese conto, grazie ai suoi avvocati, di quanto fosse importante costituirsi subito e si recò all’aeroporto di Santa Barbara su un aereo noleggiato, prelevato dalla polizia al suo arrivo. Quando raggiunse la prigione della contea, la notizia del suo arresto si era oramai diffusa e vennero scattate diverse foto della pop-star con le manette dietro le schiena che fu comunque rilasciata immediatamente dopo aver versato una cauzione di tre milioni di dollari.