Benevento, domenica “Self-portrait”: corteo e testimonianze contro la violenza sulle donne

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Comunicato Stampa

Domenica 24 novembre, in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, alle ore 17:30 si terrà la quarta edizione di Self-portrait. L’evento è ideato e promosso dal Centro Studi Carmen Castiello in collaborazione con il Comune di Benevento. Carmen Coppola, assessore alle politiche sociali, sostiene convintamente ogni iniziativa finalizzata a combattere la violenza di genere.

Tante sono le iniziative messe in campo per estirpare questo fenomeno e aiutare le donne che denunciano violenze. Complimenti a tutte le associazioni che organizzano manifestazioni e iniziative per sostenere le istituzioni in questa battaglia. L’evento nasce dall’esigenza di dar voce alle donne che descrivono se stesse nei luoghi e nei fatti delle violenze subite attraverso i loro racconti, le loro paure e soprattutto il loro coraggio per chi è riuscita a sopravvivere.

Nel corso delle quattro edizioni le associazioni del territorio hanno sentito la necessità di fare rete e di rendere visibile agli occhi della città la loro denuncia attraverso un messaggio molto forte che è quello del corpo che “marcia” con decisione per le strade del centro, quello della voce del silenzio che arriva forte e deciso.

Le realtà coinvolte sono: Comune di Benevento, Centro Studi Carmen Castiello, Fidapa Benevento, Rotary Benevento, LION’S Benevento Host, LION’S Arco Traiano, Università degli Studi del Sannio, Ordine degli Avvocati, Consulta delle Donne, Associazione Ammi, Comitato Pari Opportunità, Associazione filosofica Stregati da Sophia, Comitato di Quartiere Centro Storico, Università Giustino Fortunato.Il corteo muoverà da piazza Orsini, percorrerà corso Garibaldi fino a giungere a Piazza Santa Sofia, lungo il percorso la marcia raccoglierà donne, ragazze, famiglie e associazioni unendosi in un’unica voce in movimento.Giunti a destinazione si darà voce alle testimonianze dei familiari, figli e figlie,amiche, conoscenti di chi non c’è più, persone sconvolte dal dolore ma che hanno trasformato questa sofferenza in riflessioni culturali per la prevenzione della violenza di genere: spezzare la logica della rabbia per rafforzare la supremazia della ragione.L’iniziativa si propone come una campagna di educazione e una forte testimonianza sull’essere uomini e donne, maschi e femmine agli occhi dei nostri figli e della nostra comunità affinché attraverso le parole, i gesti ,la musica e il “sentirci uniti” si possa giungere a parlare d’AMORE.