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Fu trovato esanime in una stanza d’albergo di Rimini
Il 14 febbraio 2004, Marco Pantani prese la volata e andò via per sempre, e con lui la figura di un corridore straordinario che ha fatto sognare l’Italia mentre, senza timore alcuno, dominava le montagne con tutto il fiato e la forza che aveva.
Portò il ciclismo italiano sul primo gradino del Tour de France, dopo aver conquistato il Giro d’Italia.
Nel 1995 il Pirata fu investito da un’auto: nonostante una gamba in frantumi, Marco non demorse, cominciando pian piano a lavorare su se stesso, e ritornando in auge con imprese epiche, grazie alle quali è entrato nel mito. Fu escluso dal Giro 1999 a seguito di un valore di ematocrito al di sopra del consentito, risentendo purtroppo del clamore mediatico suscitato dalla vicenda e cadendo in una forte depressione.
Sono già ventuno anni da quando la notizia della sua morte lasciò tutti senza parole, addolorati, annichiliti. Fu trovato esanime in una stanza d’albergo di Rimini, e l’autopsia rivelò che il decesso era stato causato da un edema polmonare e cerebrale, conseguente a un’overdose di cocaina e psicofarmaci.