Comunicato Stampa – Ufficio stampa Camera di Commercio Irpinia Sannio al 57° Vinitaly

Con una superficie vitata di 17.000 ettari, il distretto irpino-sannita si conferma un hub vinicolo di successo, con una forte presenza femminile e strategie mirate per affrontare le sfide dei mercati internazionali
Circa trecento imprese verticali che vinificano e imbottigliano prodotti a marchio, una superficie vitata che, con quasi 17.000 ettari, rappresenta i due terzi del vigneto Campania e un valore dell’export di vino di quasi 30 milioni di euro nel 2024, il 7% in più rispetto all’anno precedente per una quota sul totale delle spedizioni regionali che sale al 68%.
Avellino e Benevento, con Irpinia e Sannio l’hub vinicolo della Campania felix – fino a mercoledì 9 aprile al 57° Vinitaly di Verona in una collettiva di 3.000 metri quadrati della Camera di Commercio composta da 111 aziende al padiglione Campania – identificano il 75% dell’intera produzione delle due province. Collettiva tra le più rosa d’Italia, se si considera che – secondo le rilevazioni di Ismea – la quota campana delle conduttrici di imprese al femminile è al 39%, la più alta in assoluto tra le regioni del Belpaese e di 11 punti più elevata rispetto alla media nazionale (28%).
“Nel medio periodo – ha detto il commissario della Camera di Commercio Irpinia-Sannio, Girolamo Pettrone – le nostre imprese del vino sono state protagoniste di una buona crescita sui mercati internazionali. Ora con i dazi statunitensi su una piazza che vale il 30% del totale export, ben oltre la media nazionale, e il conseguente possibile crollo del Pil di Paesi che rappresentano mercati di sbocco, come la Germania, è ancora più urgente mettere a punto strategie mirate in favore del settore. Serve puntare – ha aggiunto – su una promozione in grado di aprire nuovi varchi di mercato, sul posizionamento medio alto dell’offerta, sull’identità territoriale e sull’innovazione”.
Il distretto enologico irpino-sannita produce in media 35 milioni di bottiglie l’anno per un controvalore complessivo alla produzione, rilevato dalla Regione Campania, di 120 milioni di euro, oltre i 2/3 del totale regionale. Sul fronte export (+7%, a oltre 29 milioni di euro) vola la domanda degli Stati Uniti, principale buyer sia per Irpinia che per Sannio, che raggiunge il 30% delle spedizioni e segna un +27% in parte condizionato dall’anticipo di mercato dovuto ai pre-dazi. Salgono gli ordini di vini irpini da Germania (+7%) e Svizzera (+10%), rispettivamente secondo e terzo buyer, mentre per il Sannio sul podio vola la domanda spagnola (+292%) ma scende quella Uk (-48,5%). Un vigneto, quello dei 2 territori, che produce l’80% dei vini certificati campani e che esprime 8 prodotti a marchio tra Dop (3 Doc, 4 Docg) e Igp (1) con una netta prevalenza di bianchi (54% nel Sannio e l’84% in Irpinia). Tra le Dop, spiccano i grandi bianchi con il Fiano di Avellino, il Greco di Tufo e la Falanghina del Sannio e tra i rossi il Taurasi e l’Aglianico del Taburno. Al Vinitaly, fino a mercoledì, nutrito il cartellone del Consorzio Tutela Vini d’Irpinia e del Sannio Consorzio Tutela Vini, con masterclass, presentazioni di progetti, incontri b2b e molto altro.