
Il Giovedì Santo è l’ultimo giorno di Quaresima, in cui si celebra il rito della benedizione degli olii santi durante la Messa del Crisma, ricordando l’ultima Cena del Signore. Sì dà così inizio al Triduo Santo.
Nella Chiesa, ma anche nella società e nella quotidianità, una parola chiave di cui non dobbiamo avere paura è solidarietà, cioè mettere a disposizione le nostre umili capacità, dare a Dio quello che abbiamo, perché solo nella condivisione, nel dono, la nostra vita sarà feconda, porterà frutto. La fonte e il fulcro di questo dono per la Chiesa e per ogni credente è la Mensa Eucaristica nella quale la comunità radunata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito, ripete il gesto compiuto da Gesù con l’istituzione del Sacramento dell’Altare.
Ecco, il Giovedì Santo si rievoca principalmente l’Ultima Cena di Gesù Cristo con i suoi Apostoli. Il comando di Gesù rivolto ai suoi discepoli si prolunga poi nel segno della lavanda dei piedi, tanto che lo stesso Maestro e Signore dice ai suoi commensali: “Vi ho dato l’esempio perché come ho fatto io facciate anche voi”. Atto d’amore che si traduce nel servizio incondizionato, sino al dono della vita, ai fratelli. Dall’Eucaristia e dalla solidarietà la Chiesa trae la sua origine permanente e all’Eucaristia e al saper donare essa deve fare ritorno in ogni istante della sua esistenza e della sua missione, perché possa essere e crescere secondo il pensiero e il disegno di Dio.