OREFICE UNIFORTUNATO: contro il revenge porn servono accordi internazionali

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Per garantire maggiore tutela alle vittime di ‘revenge porn’ e di altri abusi su internet “sarebbero necessari accordi internazionali” perché “le Autorità Nazionali hanno poteri molto limitati rispetto al fenomeno internet che, per sua stessa natura, sfugge ai limiti dei confini dei singoli Stati”. Commenta così l’emendamento sul revenge porn Andrea Orefice, amministrativista e docente Diritto dei contratti pubblici alla Università Giustino Fortunato, che è anche l’avvocato che ha curato il procedimento per ottenere la rimozione dei video di Tiziana Cantone.

L’emendamento sul revenge porn è “ovviamente una buona notizia” ha osservato Orefice che, come avvocato, ha curato il procedimento davanti al Garante della Privacy, per conto della signora Maria Teresa Giglio, mamma di Tiziana. Tuttavia, ha aggiunto, “con il reato di revenge porn in Italia, si risolve poco se i siti sono all’estero. Si punisce la persona che fa la pubblicazione, sempre che la si riesca a individuare, ma la pubblicazione rimane”.

Il docente dell’UniFortunato rivolge anche un appello al Garante della Privacy “affinché, in questo rinnovato clima di attenzione per le pubblicazioni illecite su internet, accolga le istanze presentante dalla mamma di Tiziana Cantone, nelle quali si chiede di dichiarare illecita la pubblicazione dei video e si sanzionino i motori di ricerca che non hanno rimosso subito le pagine”.

“Ai fini di una tutela anche morale della signora Giglio, auspico che il Garante, che da due anni ha sulla propria scrivania il fascicolo della povera Tiziana, si pronunci con un provvedimento formale nel quale dica se i motori di ricerca sono stati tempestivi nella deindicizzazione delle pagine e dichiari illecita ogni pubblicazione dei filmati della povera Tiziana”.

“Una risposta ufficiale – ha aggiunto Orefice – aiuterebbe anche a comprendere i limiti della attuale normativa rispetto alla pubblicazione illecita di immagini pornografiche, indirizzando per il futuro anche i comportamenti dei motori di ricerca e degli altri operatori in internet”.