Il Consiglio Europeo di Madrid sancì il nome della moneta, che richiamava il nome “Europa” uguale, come scrittura, in tutte le lingue dell’UE
Il 1° gennaio 2002 fu una data storica per l’Europa: in quel martedì entrò in vigore la moneta unica, l’Euro, simbolo di un’Europa senza frontiere e con una moneta sola da usare nelle transazioni. Erano dodici i Paesi membri dell’Unione Europea a introdurre l’euro che è tra le prime quattro monete più importanti del mondo, insieme al dollaro americano, lo yen giapponese e la sterlina inglese, nonostante in questi anni abbia avuto molti alti e bassi. La storia dell’euro iniziò ben quattordici anni prima con l’Atto Unico Europeo, il documento che portò alla trasformazione della CEE in UE, quando si decise di affidare a Jacques Delors, allora Presidente della Commissione Europea, e a un comitato di governatori delle Banche Centrali Nazionali, un progetto per l’attuazione della Politica economico-monetaria europea. Il Consiglio Europeo di Madrid del dicembre 1995 sancì il nome euro, che richiamava il nome Europa uguale, come scrittura, in tutte le lingue dell’UE.
Tra il 1° gennaio e il 28 febbraio 2002 negli undici Stati membri ci fu una doppia circolazione, con il pagamento in Lire e il resto dato in Euro. Con il 1° marzo 2002 tutte le monete nazionali dei Paesi membri cessarono il loro corso legale e non potevano più essere usate nei pagamenti. I tassi di cambio tra le varie monete nazionali e la nuova moneta unica furono fissati il 31 dicembre 1998 in base all’ultima valutazione tra ogni singola moneta e l’ECU: al 31 dicembre 1999, l’ECU valeva 1936,27 lire e di conseguenza il tasso di conversione lira italiana/euro fu stabilito in 1936,27 lire.
Giornalista