Era il 10 aprile 1912 quando il mitico colosso della White Star Line, il Titanic, salpò per la prima e ultima volta. Era il suo viaggio inaugurale, doveva essere ricordato per la stazza della lussuosa nave e invece è stato ricordato per altro. La durata del viaggio inaugurale del grande transatlantico doveva essere di otto giorni. Quel 10 aprile, alle 12:00, il Titanic partì per New York, comandato dal capitano Edward John Smith che compiva così il suo ultimo viaggio prima del pensionamento, coronamento di una lunga e brillante carriera durata oltre 40 anni. Celebre la sua dichiarazione “non riesco a immaginare alcun tipo d’infortunio che possa accadere a questi nuovi transatlantici, poiché la tecnica di costruzione è andata ben oltre gli incidenti che si possano immaginare”.
La nave, come tutti ricordano anche grazie al film colossal di James Cameron dedicato alla tragedia, entrò in collisione con un iceberg alle 23:40 di domenica 14 aprile 1912, quattro giorni dopo la partenza. Il forte impatto provocò l’apertura di alcune falle lungo la fiancata destra del transatlantico, che affondò 2 ore e 40 minuti più tardi, spezzandosi in due tronconi. Il Titanic affondò nell’Oceano Atlantico a poche miglia di distanza dalla città di New York, ma i suoi resti oggi si trovano in una posizione diversa (41° 43′ N 49° 56′ O), in un’area abbastanza ampia detta campo dei detriti. Le parti principali del relitto sono state individuate a circa 486 miglia dall’isola di Terranova, a una profondità di 3.787 metri.
I suoi passeggeri erano suddivisi in tre diverse classi a seconda del prezzo del biglietto. Alla prima classe appartenevano persone di alto rango sociale, alla seconda gli appartenenti al ceto medio, all’ultima gli immigranti in cerca di fortuna. Nel naufragio persero la vita 1.518 imbarcati, compresi gli 800 uomini dell’equipaggio. Si salvarono solo 705 persone, eppure alcune di esse morirono subito dopo essere state salvate dal Carpathia. L’evento suscitò un’enorme pressione sull’opinione pubblica e portò alla convocazione della prima conferenza sulla sicurezza della vita umana in mare. Una curiosità: nel 1898, quattordici anni prima della tragedia, uscì un romanzo dal titolo Futility, or the Wreck of the Titan. L’autore Morgan Robertson scrisse nel libro la storia di un transatlantico chiamato Titan, il più grande mai costruito e considerato inaffondabile, proprio come anni dopo venne considerato il Titanic, che nel mese di aprile finisce in rotta di collisione con un iceberg nel Nord Atlantico naufragando in poche ore.
Molti sono i dettagli che appaiono incredibilmente simili alla tragedia del Titanic: il mese, la stazza, la lunghezza, la velocità di collisione, l’orario dell’incidente, il numero dei compartimenti stagni e lo scarso numero di lance di salvataggio.
Giornalista