Il 10 maggio 1994 Silvio Berlusconi fece la sua prima, ufficiale discesa in campo, dando vita al suo primo governo, che durò fino al 17 gennaio 1995; le dimissioni del Cavaliere, infatti, arrivarono il 22 dicembre del ’94, dopo essere rimasto senza maggioranza e aver incassato due mozioni di sfiducia da parte della Lega Nord e del Partito popolare italiano. L’impegno politico dell’imprenditore di Arcore ebbe inizio nell’inverno del 1993, dopo lo scandalo di Tangentopoli. Agli inizi del ’94, Berlusconi rilasciò una dichiarazione a tutte le reti televisive, un messaggio pre-registrato della durata di nove minuti, nella quale spiegava le motivazioni che lo spinsero a scendere in campo. Gli uomini vicini a Silvio Berlusconi sembravano divisi intorno all’opportunità dell’ingresso in politica del Cavaliere. Alcuni come Fedele Confalonieri, Gianni Letta, Indro Montanelli, Federico Orlando, Maurizio Costanzo, sostenevano l’infelicità della scelta di intraprendere la strada della politica. Altri, invece, come Marcello Dell’Utri, Cesare Previti ed EnnioDoris, sostenevano la necessità di un impegno politico in prima persona di Berlusconi. Altri ancora, come Adriano Galliani e Carlo Bernasconi, mantenevano una posizione defilata.
Le elezioni politiche del 27 marzo si conclusero con la vittoria di Forza Italia, alleata con la Lega Nord e con l’Msi-An, e con la nomina di Berlusconi a Presidente del Consiglio. Un governo che incluse per la prima volta esponenti del Movimento Sociale Italiano. Vennero nominati: Ministro dell’Interno Roberto Maroni, della Lega Nord; Ministro di Grazia e Giustizia, Alfredo Biondi dell’Udc; Ministro delle Finanze, Giulio Tremonti; Ministro del Tesoro, Lamberto Dini; Ministro della Difesa, Cesare Previti; ministro degli Esteri, Antonio Martino. A novembre Berlusconi ricevette un invito a comparire dinanzi alla Procura di Milano nell’ambito di indagini del suo gruppo finanziario. A dicembre la Lega Nord abbandonò il governo e passò all’opposizione, presentando una mozione di sfiducia. Il 22 dicembre 1994 Berlusconi salì al Quirinale per rassegnare le dimissioni al Presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
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