Il 10 ottobre 1944 ad Auschwitz fu compiuto uno dei più terribili crimini della storia dell’umanità, un massacro, a opera dei nazisti, di 800 bambini Rom. È noto, infatti, l’accanimento di Hitler verso i Rom; qualcosa di inspiegabile, dato che la maggior parte degli “zingari” era di discendenza ariana. Gli scienziati del Reich, per dare una parvenza di giustificazione a tale sterminio, cercarono molte scuse e portarono alla ribalta molti dibattiti, finché il professor Gunther disse: “Gli zingari hanno effettivamente mantenuto alcuni elementi della loro origine nordica, ma essi discendono dalle classi più basse della popolazione di quella regione. Nel corso della loro migrazione, hanno assorbito il sangue delle popolazioni circostanti, diventando quindi una miscela razziale di orientali e asiatici occidentali con aggiunta di influssi indiani, centroasiatici ed europei”. Secondo lo scienziato delle scienze razziali, dunque, andavano sterminati al pari degli ebrei.
I bambini dell’Olocausto sono certamente stati le vittime più vulnerabili tra i gruppi che colpiti dalle politiche naziste di discriminazione, persecuzione razziale e genocidio. La maggior parte era caratterizzata da ebrei e a loro ci si riferisce specificamente e più propriamente come bambini della Shoah. Oltre ai bambini ebrei e “zingari”, l’Olocausto annovera l’uccisione di migliaia di polacchi, russi, serbi, disabili, figli di oppositori politici, vittime di rappresaglie.
Giornalista