Durante il Dopoguerra, s’impegnò a sostenere tutti i bambini che avevano vissuto la traumatica esperienza bellica
Compie 78 anni oggi l’Unicef, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia istituito l’11 dicembre 1946, creato inizialmente per aiutare i bambini vittime della Seconda Guerra Mondiale e, in seguito, estesosi all’assistenza umanitaria per i bambini e le loro madri in tutto il mondo.
Durante il Dopoguerra, la neonata agenzia s’impegnò a sostenere tutti i bambini che avevano vissuto quella esperienza traumatica, sia nei paesi vincitori che in quelli vinti, facendo arrivare razioni alimentari, vestiario, incentivando la nascita di piccole imprese e iniziando una massiccia campagna di vaccinazioni. Missione di solidarietà che ancora oggi guida il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, che ha la sua sede a New York ma è presente in oltre 190 Paesi in via di sviluppo e industrializzazione aiutandoli nella sopravvivenza, nella protezione e nello sviluppo e sensibilizzando la società civile e la classe politica promuovendo pari opportunità.
Anche l’Italia dopo la Grande Guerra respirava rovinosamente la polvere delle macerie e fu uno dei primi Stati a essere soccorsi dall’Unicef con grandi aiuti per oltre 900mila madri e bambini, tramite erogazione di generi alimentari e prodotti vitaminici destinati a contrastare il fenomeno del rachitismo, destinati prevalentemente all’Italia centro-meridionale, per un valore di cinque milioni e mezzo di dollari, oltre al contributo di 250mila dollari per la pastorizzazione del latte, per la costruzione di una centrale del latte a Torino e per l’ampliamento di quella già esistente di Roma. Grazie a questa missione umanitaria, l’Italia si rialzò ma il comitato Unicef italiano nacque solo nel 1974.
Giornalista