Accadde oggi: 12 luglio 1963, nasce il marchio DOC per i vini

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Il marchio DOC per i vini nacque negli anni Cinquanta, per volere di un funzionario del Ministero dell’Agricoltura ma fu il 12 luglio 1963 a vedere la nascita ufficialmente questa etichetta di encomio per i vini più pregiati e da proteggere, con le finalità di valorizzazione di un prodotto di qualità, assolutamente italiano e rappresentativo di una specifica area territoriale, le cui caratteristiche sono strettamente connesse a fattori umani e all’ambiente naturale. Una denominazione che venne istituita con il decreto del Presidente della Repubblica n.930 del 1963, nota come Denominazione di Origine Controllata, identificata con l’acronimo DOC. Nello stesso provvedimento si estende la speciale tutela ai vini Moscato Passito di Pantelleria e Marsala di Trapani. Fu quest’ultimo a ottenere per primo il marchio DOC nel 1969, mentre l’altro lo ricevette nel 1971. La creazione del marchio fu molto voluta e nacque soprattutto con l’intento di evitare che i vini locali potessero essere contraffatti e ne venisse compromessa l’originalità dei metodi di lavorazione e delle materie prime di qualità.

I vini DOC, per essere promossi a tale livello, devo essere sottoposti a uno specifico disciplinare di produzione e a diversi tipi di controlli preliminari in fase di produzione, dall’analisi chimico fisico agli esami delle caratteristiche organolettiche che confermino il possesso di determinati requisiti. I disciplinari dei vini DOC devono stabilire la denominazione d’origine, la zona di produzione delle uve, la resa massima di uve e di vino per ettaro, il titolo alcolometrico minimo delle uve, caratteristiche fisico-chimiche e organolettiche del vino, titolo alcolometrico minimo del vino, le condizioni climatiche e fisiche di produzione, come il clima, il terreno, l’altitudine, l’esposizione, la composizione dei vigneti, le forme di allevamento e sistemi di potatura, il periodo minimo di invecchiamento in legno e/o affinamento in bottiglia, l’eventuale imbottigliamento in zone delimitate.

Con la nuova regolamentazione, in vigore dal 1° Agosto 2009, la distinzione dei vini è dunque quella tra Vini di Origine Geografica e Vini senza Origine Geografica, ovvero tra DOP e IGP. La denominazione IGT è ora diventata IGP mentre le denominazioni DOC e DOCG confluiscono nella denominazione DOP. Oggi i vini DOC possono riportare in etichetta anche alcune denominazione aggiuntive:Classico, per i vini prodotti nella zona di più antica tradizione, rinomati anche per il lustro che l’area di produzione ha; Riserva, per i vini sottoposti a un invecchiamento più lungo; Superioreper i vini con maggiore concentrazione zuccherine e gradazione alcolica elevata. Alla denominazione DOC dei vini può aggiungersi in uno stesso prodotto la DOCG, ossia la Denominazione di Origine Controllata e Garantita, attribuita a quei prodotti di buona fama per speciali pregi organolettici. In sostanza, abbiamo a che fare con la massima qualificazione prevista e viene attribuita dopo aver sottoposto i vini a un secondo esame durante l’imbottigliamento.