
È stato definito “eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana”
Gabriele D’Annunzio fu scrittore, poeta, drammaturgo, militare, politico, giornalista e patriota italiano, simbolo del Decadentismo e celebre figura della Prima Guerra Mondiale. Fu soprannominato, allo stesso modo di Giosuè Carducci, il Vate, cioè “poeta sacro, profeta”. Cantore dell’Italia umbertina, occupò una posizione preminente nella letteratura italiana e nella vita politica.
Nacque a Pescara il 12 marzo 1863 da una famiglia borghese benestante. Giunto a Roma, si iscrisse alla facoltà di Lettere anche se non portò mai termine gli studi.
Gli anni 1881-1891 furono decisivi per la sua formazione, periodo in cui cominciò a forgiarsi lo stile raffinato e comunicativo, nucleo centrale della sua poetica.
Tra il 1891 e il 1893 visse a Napoli, ove cominciò una relazione epistolare con la celebre attrice Eleonora Duse, che si incrinò dieci anni dopo. Nel settembre 1919, insieme a un gruppo paramilitare, guidò una spedizione di “legionari”, partiti da Ronchi di Monfalcone per l’occupazione della città di Fiume.
È stato definito “eccezionale e ultimo interprete della più duratura tradizione poetica italiana” e lasciò un segno nella sua epoca, influenzando gli eventi che gli sarebbero succeduti.