Accadde oggi: 13 giugno 323 a.C., la morte di Alessandro Magno

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Era il figlio del re Filippo II, fondatore della grande potenza macedone. Tutti conoscono le sue imprese e la sua potenza, Alessandro era davvero “grande”. Fu capace di conquistare, in soli dodici anni, l’Impero Persiano, quel territorio immenso che si estendeva dall’Asia Minore all’Egitto fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Era un uomo estremamente coraggioso, aveva un forte ascendente sui suoi soldati, ma non si serviva solo di loro: egli, infatti, li spronava anche partecipando personalmente ai combattimenti. Fu uno dei primi condottieri dell’antichità a capire quanto fosse fondamentale la propaganda, quella propaganda di cui si serviva per guadagnare prestigio nelle proprie fila, ma anche per incutere timore ai nemici. Voleva conquistare e voleva consolidare le sue conquiste, per cui fondò in diversi luoghi strategicamente importanti numerose colonie militari che influenzassero sia culturalmente che politicamente i territori conquistati; tra queste ricordiamo Alessandria d’Egitto, la prima delle tante città a cui diede il suo nome. In Egitto Alessandro fu visto come un liberatore, e lì, per ricompensare gli Egiziani per la loro straordinaria accoglienza, riordinò l’amministrazione, abbandonando vecchi modelli che fino ad allora aveva utilizzato.

Con il grande condottiero nacque l’Ellenismo, perché le sue conquiste ebbero grande influenza anche nell’arte e nella cultura. Alessandro morì il 13 giugno del 323 a.C. a Babilonia, forse avvelenato, forse per una recidiva della malaria che aveva già contratto o forse per una cirrosi epatica provocata dall’abuso di vino. Dopo la sua morte l’Impero macedone fu suddiviso, con numerosi scontri e guerre. In quell’occasione si costituirono i cosiddetti regni ellenistici, tra cui quello Tolemaico in Egitto, quello degli Antigonidi in Macedonia e quello dei Seleucidi in Siria e in Asia Minore. In quel periodo si espanse molto anche la cultura greca. La sua vita, le sue gesta, il suo personaggio furono talmente eccezionali che, già durante la vita e, ovviamente, ancor più dopo la sua morte, nacquero molte leggende e una vastissima tradizione letteraria e figurativa in cui il condottiero venne ritratto in sembianza di eroe. Infatti, spesso è stato scolpito nudo, un trattamento riservato, nella Grecia classica, esclusivamente agli dei o ai semidei. Nella ritrattistica è spesso assimilato ad Achille, di cui Alessandro stesso si considerava diretto discendente da parte di madre. Una rappresentazione altamente simbolica, in cui è sintetizzata la leggenda di Alessandro, si trova nella scultura del suo sarcofago conservata nel Museo archeologico di Istanbul, dove il giovane re è scolpito a cavallo del suo amatissimo destriero Bucefalo.