Il 14 luglio 1789 il carcere della Bastiglia fu preso d’assalto da una folla inferocita: un evento che segnò l’inizio di un processo di emancipazione che, il 26 agosto dello stesso anno, sfociò nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, documento che sanciva per iscritto libertà fondamentali di pensiero, parola e stampa e principi come l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte alla legge. Il popolo era stremato dalla miseria e indignato per la decisione del re di destituire dall’incarico il ministro delle Finanze Jacques Necker, vicino alle rivendicazioni del popolo. Questa la goccia che fece traboccare il vaso, per cui i cittadini di Parigi insorsero con le armi in pugno e s’incamminarono alla conquista dell’imponente prigione medievale eretta dal re Carlo V nella seconda metà del 1300 , simbolo dell’Ancien Régime. La Bastiglia fu rasa al suolo e l’episodio venne, in seguito, considerato come l’inizio della Rivoluzione Francese, avvenimento destinato a cambiare radicalmente gli scenari politici e sociali della società.
Nel 1880, questa data diventò festa nazionale francese, offrendole “un posto speciale nella memoria collettiva”, come si legge sul sito dell’Eliseo. “Un evento di reazione popolare alla cosiddetta ‘Grande Paura’ provocata dalla presenza delle truppe attorno a Parigi”, si è trasformato negli anni un simbolo di reazione e liberazione dall’oppressione. Primi passi e conseguenze di tale evento sono stati l’abolizione della Monarchia assoluta, la proclamazione della Repubblica e l’eliminazione di alcune strutture economico-sociali dell’Ancien Régime, fino ad arrivare alla suddetta ‘Déclaration des Droits de l’Homme et du Citoyen’. Luigi XIV, ignorando l’episodio della presa della Bastiglia, ordinò il ritiro delle truppe e venne a sapere del fatto solo al suo risveglio, chiedendo: ‘Ma è un’altra rivolta?‘”. E il duca La Rochefoucauld-Liancour, con estrema nonchalance, gli rispose: “No, Sire, è una rivoluzione”. Da quel giorno i cittadini francesi si mossero sulla scia del desiderio di liberté, egalité, fraternité. E il resto lo conosciamo bene.
Giornalista