Il caratteristico colore rosso va a denotare la nazionalità e l’originalità del marchio
Il 16 novembre 1929, in presenza del notaio modenese Alberto Della Fontana, si costituì la Società Anonima Scuderia Ferrari, il cui scopo era quello di far correre i propri piloti con auto Alfa Romeo. Il fondatore fu Enzo Ferrari, nato a Modena nel 1898, grande appassionato di auto e motori. Nel 1923, il giovane pilota conobbe i genitori dell’aviatore Francesco Baracca che a Pinerolo aveva frequentato la scuola di cavalleria presso il 2° Reggimento Piemonte Reale fondato nel 1692 dal Duca di Savoia col motto Venustus et Audax, uno dei più prestigiosi reparti dell’esercito italiano e che come stemma araldico portava il cavallino rampante argenteo su campo rosso, guardante a sinistra e con la coda abbassata.
Fin dagli anni Venti, le automobili da corsa italiane erano verniciate di rosso, che era il colore consueto per le vetture italiane che gareggiavano in campionati automobilistici in base a un provvedimento preso negli anni tra le guerre mondiali. Le auto francesi invece erano blu, le tedesche bianche e le inglesi verdi. La tonalità del rosso è gradualmente passata dal rosso scuro, famoso come “rosso Alfa”, a una tinta più accesa, nota come “rosso corsa”.
La Ferrari ha sempre mantenuto il colore rosso imposto nei primi anni, per mantenere la nazionalità e originalità del marchio.
Giornalista