Accadde oggi: 17 aprile, l’invasione della Baia dei Porci

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Il presidente americano J. F. Kennedy voleva rovesciare quanto prima possibile il governo di Fidel Castro e inviò contro di lui i suoi oppositori fuggiti in America, che ebbero la peggio

La Bahía de Cochinos, o Baia dei Porci, è una stretta insenatura nella parte centro-meridionale dell’isola di Cuba, nota per un tentativo di invasione della piccola isola effettuato il 17 aprile 1961 da 1.500 anticastristi emigrati negli Stati Uniti e oppositori del governo di Fidel Castro. Lo sbarco fu solo l’inizio del tentativo di invasione, una operazione ideata e voluta durante la presidenza di Eisenhower, autorizzata dal suo successore John Fitzgerald Kennedy e messa in atto dalla CIA.
Furono i servizi segreti USA a suggerire l’opportunità dell’attacco: volevano riportare Cuba sotto la loro influenza.
Castro, successore di Fulgencio Batista, fu colui che aveva nazionalizzato banche e raffinerie, chiuso hotel, società e casinò, portando grandi ostacoli agli interessi statunitensi e avvicinandosi all’Unione Sovietica, ipotizzando di una possibile aggregazione di stati centro e sud-americani. Il presidente americano voleva rovesciare quanto prima possibile il governo di Fidel Castro e inviò contro di lui i suoi oppositori fuggiti in America.

Arrivati, questi trovarono ad attenderli Castro e i suoi guerriglieri, che certamente conoscevano meglio di loro quelle zone, per cui erano più avvantaggiati nella guerriglia e nella difesa. Una operazione che per gli esuli risultò essere molto devastante: gli anti-castristi ebbero circa 90 morti, mentre l’esercito cubano non ebbe vittime.