Accadde oggi: 2 novembre, la marcia dei Sanniti

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La disfatta di Ponzio Telesino contro Silla

È risaputo l’odio che i Sanniti nutrivano per Silla, poiché questi, durante la guerra sociale, devastò il loro territorio. Durante l’irruzione, le legioni sillane arrivarono in tempo per sbarrare la strada di Praeneste all’esercito di Ponzio Telesino e riuscirono a fermarne l’avanzata. Ponzio Telesino, esasperato dai ripetuti fallimenti del suo esercito verso quello sillano, decise di compiere una sanguinosa vendetta contro la città nemica e con i suoi guerrieri sanniti decise di combattere un’ultima, decisiva battaglia per difendere la libertà e l’esistenza del loro popolo, e infliggere una crudele punizione all’odiato nemico romano, e conseguentemente distruggere completamente la città e annientarne gli abitanti.

Il 2 novembre 82 a.C., Silla ebbe la meglio sui tentativi di vendetta dei Sanniti e vinse la battaglia, combattuta con estremo accanimento, dopo fasi di grande difficoltà, dall’esercito della fazione aristocratica. Dopo la vittoria, fu molto spietato contro i vinti, in particolar modo contro i Sanniti che avevano messo in così grave pericolo la sorte di Roma; oltre tremila prigionieri vennero uccisi barbaramente tre giorni dopo la battaglia nel campo di Marte con una crudele dimostrazione di implacabile ferocia: altre fonti riferiscono che i soldati nemici eliminati fossero, sommariamente, oltre ottomila. Silla, inoltre, fece decapitare Ponzio Telesino e non risparmiò i capi mariani catturati.