Il 20 settembre 1870 i bersaglieri del Regno d’Italia di Vittorio Emanuele II entrarono a Roma dalla breccia di Porta Pia, avviando il lungo periodo che si concluse nel 1929 col Concordato prima e col secondo dopoguerra poi, nel quale lo Stato italiano si stabilì, escludendo la Chiesa Cattolica, punto di riferimento della gran parte del popolo e soprattutto del mondo contadino. Una nuova Italia caratterizzata da un’azione che rappresentava il modo di essere del primo periodo della storia unitaria. I bersaglieri del nuovo Regno d’Italia si lanciarono all’assalto di Porta Pia, contrastati ancora dal fuoco di fucileria degli ultimi difensori del papa. La presa di Roma decretò la fine dello Stato Pontificio quale entità storico-politica e segno un momento di profonda rivoluzione nella gestione del potere temporale da parte dei papi. L’anno successivo la capitale d’Italia fu trasferita dalla città di Firenze proprio a Roma. L’anniversario del 20 settembre è stato festività nazionale fino al 1930, quando fu abolito a seguito della firma dei Patti Lateranensi.
Il Generale Cadorna ricevette dal governo italiano l’incarico di “promuovere la formazione della Giunta della città di Roma”, e tre giorni dopo formò il governo provvisorio assegnandone la presidenza a Michelangelo Caetani, duca di Sermoneta. L’organismo acquisì funzioni simili a quelle dell’attuale giunta comunale tanto da prendere il nome di Giunta provvisoria di governo di Roma e sua provincia. A Roma fu indetto un referendum per sancire l’avvenuta riunificazione della città con il Regno d’Italia. Il plebiscito si svolse la domenica 2 ottobre e i risultati videro ufficialmente la schiacciante vittoria dei sì, 40.785, a fronte dei no che furono solo 46. Il risultato complessivo nella provincia di Roma fu di 77.520 “sì” contro 857 “no”. L’invito all’astensione da parte della Chiesa Cattolica non fu lungimirante: permise al governo italiano di ostentare la schiacciante maggioranza dei sì, mentre il numero dei non votanti fu molto ridotto. Quella giornata di settembre di 150 anni fa è ricordata come l’inizio del moderno Stato d’Italia come lo conosciamo oggi. Ecco perché il XX Settembre è riportato nella toponomastica di molte città italiane.
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Giornalista