Il 21 luglio 1969 alle ore 02:56, Neil Armstrong fu il primo uomo a mettere piede sul quel grande sogno lontano che era la Luna: “Questo è un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”. Era il coronamento della missione Apollo 11, guidata dalla Nasa, una conquista tecnologica di straordinaria importanza, in cui gli Stati Uniti vinsero la sfida contro Mosca. Un grandissimo e importantissimo evento mediatico straordinario, che tenne 600 milioni di persone incollate alle tv di ogni parte del mondo. Il vettore Saturn V era partito dal centro spaziale dedicato a John Fitzgerald Kennedy, in Florida, alle 12:32 di cinque giorni prima. L’equipaggio era composto da tre persone: oltre ad Armstrong c’erano Michael Collins e Edwin Eugene Aldrin, detto “Buzz”. Solo Armstrong e Aldrin raggiunsero la superficie della Luna, rimanendo sulla superficie lunare per quasi 24 ore.
Dal giorno del decollo dell’Apollo 11 fu come se tutto, anche in Italia, ruotasse intorno alla Luna. A scuola, negli uffici, nei bar, per strada, in casa non si parlava d’altro. La Rai stimò che le fasi salienti della missione vennero seguite su 7 milioni di piccoli schermi. I negozi addobbarono le vetrine rigorosamente a tema e ottennero il permesso di tenere accesa la tv anche durante l’orario di apertura, mentre al carcere di Roma il ministero concesse 600 apparecchi in prestito. Quella dell’allunaggio fu la prima notte in cui non si registrarono furti né rapine da dieci anni a quella parte. Uno dei momenti più importanti, che tutti ricordano, fu quando gli astronauti piantarono la bandiera degli Stati Uniti, anche se la consistenza del terreno non permise di inserirla per più di pochi centimetri. Prima che Aldrin potesse scattare una foto di Armstrong con la bandiera, gli astronauti ricevettero una chiamata del presidente Nixon, che parlò loro attraverso una trasmissione radio-telefono che egli stesso definì “la più storica chiamata mai fatta dalla Casa Bianca”. Originariamente Nixon aveva preparato un lungo discorso da leggere durante la chiamata, ma l’astronauta Frank Borman, che si trovava alla Casa Bianca come collegamento della NASA durante l’Apollo 11, lo convinse a dire brevi parole
In Italia l’evento fu stato trasmesso in diretta tv con il commento di Tito Stagno.
Giornalista