Nell’Anno Santo del 2000, Giovanni Paolo II compì svariati pellegrinaggi e furono diversi i gesti simbolici non previsti dalle pratiche usuali dei festeggiamenti
Il Giubileo del 2000 è quello ricordato come uno dei più riusciti degli ultimi decenni. Poco prima della Santa Messa di mezzanotte del 24 dicembre 1999, Papa Giovanni Paolo II diede inizio al Giubileo con l’apertura della Porta Santa della basilica di San Pietro, come simbolo di apertura delle porte di grazia. Durante i giubilei, i pellegrini che visitano le basiliche per ottenere l’indulgenza del Giubileo entrano nelle basiliche attraverso queste porte speciali.
L’inno ufficiale fu il brano Gloria a te Cristo Gesù, composto da Jean-Paul Lécot e presentato per la prima volta al pubblico da Andrea Bocelli.
Durante l’anno giubilare, Giovanni Paolo II compì svariati pellegrinaggi e furono diversi i gesti simbolici non previsti dalle pratiche usuali dei festeggiamenti. Il 18 gennaio del 2000, il Papa tenne una messa in San Paolo fuori le Mura con una celebrazione ecumenica con la partecipazione di ventidue chiese cristiane di tutto il mondo: nella predica, auspicò “un futuro non lontano in cui i cristiani possano tornare a camminare insieme come unico popolo“. Tra febbraio e marzo, Giovanni Paolo II fece inoltre un pellegrinaggio in Terra Santa, incoraggiando il dialogo tra chiesa cattolica, Islam ed ebraismo. Il 15 giugno il Papa pranzò in un palazzo del Vaticano con duecento poveri, regalando loro una busta con dei soldi, come gesto simbolico. Il momento clou fu, probabilmente, la Giornata Mondiale della Gioventù, che si aprì il 15 agosto del 2000 con un’enorme celebrazione in piazza di San Giovanni a Roma.
Ancora pochi giorni ed entreremo in un nuovo Anno Santo.
Giornalista