Nei giorni abbiamo rievocato i quarantun anni dal devastante terremoto in Irpinia, per cui oggi non possiamo non rievocare il terremoto che il 26 settembre 1997 sconvolse Umbria e Marche. Ad Assisi, furono quattro le vittime provocate dal terribile sisma: due religiosi e due tecnici che al momento erano impegnati in un sopralluogo avvenuto per valutare i danni provocati dalle scosse dei giorni precedenti. Il ricordo di queste quattro vittime lo troviamo in un’iscrizione sul pavimento all’ingresso della basilica. Inestimabile anche la perdita provocata dal crollo della volta di Cimabue e degli affreschi della prima campata, come la volta stellata o il San Girolamo, dai più attribuito a un giovane Giotto. Il 28 novembre 1999, invece, a due anni dal terribile sisma, la splendida Basilica di San Francesco ad Assisi riaprì le sue porte a fedeli e turisti di tutto il mondo, grazie alla tenacia e all’impegno di un’equipe di operai, restauratori, storici dell’arte e tanti, tantissimi volontari che lavorarono per 800 giorni, senza sosta e senza scoraggiarsi. Fu definito “il cantiere dell’utopia” perché nessuno credeva che quei grandissimi danni sarebbero stati riparati così in fretta.
I lavori per la messa in sicurezza, la ricostruzione e il restauro della splendida basilica presero il via immediatamente, cominciando dal recupero di più di 300 mila frammenti di affresco sparsi tra le macerie, tra cui il San Matteo di Cimabue. Un lavoro che coinvolse i tecnici della Soprintendenza e i restauratori dell’Icr, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, aiutati da tantissimi volontari accorsi ad Assisi da tutta Italia, tra i quali numerosi studenti dei corsi di Conservazione e di Storia dell’arte di Viterbo e Roma. La spesa per il ripristino ammontò a 72 miliardi di lire. Fu così che Il 28 novembre di ventuno anni fa, le porte della Basilica di San Francesco si riaprirono addirittura in anticipo rispetto ai tempi previsti. La cerimonia di riconsacrazione dell’edificio fu presieduta dal cardinale Angelo Sodano, segretario di Stato Vaticano, in presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Seguirono numerosi interventi di ripristino delle decorazioni pittoriche. È doveroso ricordare che la Basilica di San Francesco, oltre all’intera città di Assisi, la Basilica di Santa Maria degli Angeli e gli altri luoghi francescani costituiscono un sito inserito nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco, iscrizione avvenuta nel 2000.
Giornalista