Accadde oggi: 28 novembre, riapre la Basilica di San Francesco

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La chiusa fu chiusa due anni prima a seguito del disastroso terremoto che interessò Umbria e Marche

Nel settembre 1997 un terribile sisma sconvolse Umbria e Marche. Ad Assisi, furono quattro le vittime della tragedia: due religiosi e due tecnici che al momento erano impegnati in un sopralluogo avvenuto per valutare i danni provocati dalle scosse dei giorni precedenti. Inestimabile anche la perdita provocata dal crollo della volta di Cimabue e degli affreschi della prima campata della Basilica di San Francesco, come la volta stellata o il San Girolamo, dai più attribuito a un giovane Giotto.
Il 28 novembre 1999, invece, a due anni dal terremoto, la splendida basilica riaprì le sue porte a fedeli e turisti di tutto il mondo, grazie alla tenacia e all’impegno di un’equipe di operai, restauratori, storici dell’arte e tanti, tantissimi volontari che lavorarono per 800 giorni, senza sosta e senza scoraggiarsi. Fu definito “il cantiere dell’utopia” perché nessuno credeva che quei grandissimi danni sarebbero stati riparati così in fretta.

I lavori per la messa in sicurezza, la ricostruzione e il restauro della splendida basilica presero il via immediatamente, cominciando dal recupero di più di 300mila frammenti di affresco sparsi tra le macerie, tra cui il San Matteo di Cimabue. Un lavoro che coinvolse i tecnici della Soprintendenza e i restauratori dell’Icr, l’Istituto Centrale per il Restauro di Roma, aiutati da tantissimi volontari accorsi ad Assisi da tutta Italia, tra i quali numerosi studenti dei corsi di Conservazione e di Storia dell’Arte di Viterbo e Roma. La spesa per il ripristino ammontò a 72 miliardi di lire.