Era il 28 ottobre 1922, quattro giorni dopo la manifestazione a Napoli in cui Benito Mussolini organizzò e mostrò i suoi piani per la presa di potere che aveva in mente di lì a pochi giorni, si tenne la marcia destinata a cambiare le sorti della storia d’Italia. La manifestazione napoletana fu molto ordinata e un telegramma al prefetto Angelo Pesce così dichiarava: “Manifestazione fascista si è svolta nell’ordine. Nulla da segnalare. Onorevole Mussolini ha pronunciato breve discorso… se il governo non sarà dato ai fascisti il fascismo lo prenderà con la forza. (…) invitati [i fascisti] a sciogliersi portandosi prima sotto palazzo Corpo armata per dimostrazione simpatia all’esercito(…). Le squadre aderendo a tale invito hanno fatto una calorosa dimostrazione all’esercito (…) e ora vanno allontanandosi da piazza Plebiscito dirigendosi alcuni per stazione ferroviaria per partire, altri nelle varie località di concentramento loro assegnate”.
La Marcia su Roma, manifestazione armata organizzata dal Partito Nazionale Fascista (PNF), ebbe il suo successo e come conseguenza a essa ci fu l’ascesa al potere del partito stesso in Italia e la fine definitiva dello Stato liberale, già in stato di crisi. Fu in quella giornata ottobrina che circa 25 mila militanti fascisti in camicia nera si diressero sulla capitale rivendicando dal sovrano la guida politica del Regno d’Italia e minacciando, in caso contrario, la presa del potere con la violenza. Esattamente due giorni dopo, il 30 ottobre, il re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni dei fascisti e decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo. La Marcia su Roma venne celebrata negli anni a venire come l’inizio della cosiddetta “rivoluzione fascista” e il suo anniversario divenne il punto di riferimento per il conto degli anni secondo l’era fascista. Il resto? È storia, la nostra storia. Nel 1923 fu istituita una medaglia commemorativa della Marcia su Roma, e alle federazioni provinciale del PNF venne affidato il compito di compilare un elenco ufficiale delle camicie nere che vi parteciparono. Tale medaglia, negli anni ’30, assunse grande importanza in quanto dava titolo di preferenza nei concorsi e nelle promozioni.
Giornalista