Accadde oggi: 3 maggio 1808, il drammatico dipinto di Francisco Goya

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Il 3 maggio 1808 viene ricordato come un giorno estremamente sanguinoso, simbolo del massacro portato dalla guerra delle truppe francesi napoleoniche contro la Spagna quella guerra. È questo anche il nome del celeberrimo dipinto di Francisco Goya in cui l’artista dipinse una tristissima situazione, il momento immediatamente successivo alla rivolta. Nella scena, carnefici e vittime si fronteggiano bruscamente in uno spazio ristrettissimo: da una parte i cittadini prigionieri dei francesi, dall’altra, di spalle, ci sono i soldati di Napoleone, con le armi spianate e pronti a fare fuoco sugli innocenti. Molto probabilmente ci troviamo a Madrid, se ben osserviamo alcuni tratti degli edifici. Le fucilazioni del 3 Maggio che Goya rappresentò avvennero di notte, e l’unica fonte di luce che troviamo nella scena rappresentata è la lanterna che sta ai piedi dei soldati. La vittima centrale con le braccia alzate è stata spesso paragonata a un Cristo crocifisso. Nella mano destra della figura, tra l’altro, è presente un segno simile alla stigmata; la lanterna centrale, invece, richiama quella usata dalle truppe romane che arrestarono Cristo nel giardino. L’uomo al centro indossa abiti gialli e bianchi, colori presenti anche nell’araldica pontificia.

Il dipinto fu completato quando l’artista aveva 68 anni. Per molti decenni il dipinto è rimasto sconosciuto, e in nessuna pubblicazione a esso coeva se ne parlava. La mancanza d’interesse è probabilmente da attribuire ai gusti di Ferdinando VII, che preferiva lo stile neoclassico che all’epoca predominava. È anche vero che il tema scelto dall’autore era molto infelice, quello delle rivolte popolari era un tema poco amato dai Borbone. Probabilmente il dipinto venne lasciato a prendere polvere nei depositi circa quarant’anni prima di essere esposto al madrileno Museo del Prado. I critici si divisero in due: alcuni espressero il proprio scontento per la tecnica scadente, e altri, come Richard Schickel, rimasero affascinati dall’impatto notevole del quadro. Tale composizione drammatica ispirò molti artisti, in seguito, come Édouard Manet nel suo dipinto L’esecuzione dell’imperatore Massimiliano, che riprende i temi del 3 maggio, oppure la Guernica di Pablo Picasso