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È una delle province meno popolate ed estese d’Italia
Il 3 marzo 1970 venne attuata la legge numero 20 del 2 febbraio che istitutiva la novantaquattresima Provincia d’Italia, quella di Isernia, e i cittadini dei comuni della provincia, e tutti gli schieramenti politici, si batterono per affermare un percorso di rinascita e progresso dopo i terribili eventi del secondo conflitto mondiale che così dolorosamente coinvolsero la popolazione isernina. Da quel momento l’Ente entrò effettivamente in funzione.
Il decreto approvò lo scorporo della città di Isernia alla provincia di Campobasso, istituendo la nuova provincia molisana, con giurisdizione amministrativa sui 52 comuni dell’Alto Molise.
Isernia, cittadina ricca di storia e tradizioni, acquisì così la sua autonomia. Il territorio provinciale è chiamato anche Alto Molise, e anticamente faceva parte della regione del Sannio Pentro.
La maggior parte dei comuni hanno una popolazione inferiore ai 1.000 abitanti e le uniche aree non soggette a questo fenomeno sono quelle poste nel settore sud-occidentale, tra i comuni di Isernia e Venafro.
Quella di Isernia è una delle province meno popolate ed estese d’Italia. Al momento della sua istituzione non furono poche le spaccature nella popolazione e, soprattutto nell’area venafrana, gli abitanti chiedevano con insistenza di essere annessi alla provincia di Caserta.
L’emblema araldico è rappresentato dalla unione degli stemmi delle sue quattro più grandi città rappresentati in un inquartato. Queste sono Isernia, Agnone, Frosolone e Venafro.