Accadde oggi: 30 dicembre, muore Rita Levi Montalcini

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Neurologa, ricercatrice, in seguito Premio Nobel per la Medicina e senatore a vita

Il 30 dicembre 2012 l’intero mondo scientifico si imbatté in una notizia amara e dolorosa: la morte di Rita Levi Montalcini, la celebre neurologa nata a Torino il 22 aprile 1909 da famiglia di origini ebraiche che in giovane età, nonostante il parere contrario del padre, riuscì a portare avanti i suoi studi. Nel 1936 si laureò in Medicina e Chirurgia presso l’Università degli Studi di Torino e successivamente decise di specializzarsi in neurologia e psichiatria, ancora incerta se dedicarsi completamente alla professione medica o allo stesso tempo portare avanti le ricerche in neurologia. Durante la Seconda Guerra Mondiale, anche a causa dell’introduzione delle leggi razziali del 1938, si trovò costretta a spostarsi continuamente in giro per l’Italia e per l’Europa. Dopo essere stata costretta a trasferirsi in Belgio, fece ritorno a Torino, dove allestì un laboratorio domestico nella sua camera in cui iniziò a osservare i primi risultati dopo anni di ricerche, giungendo così a scoperte che l’avrebbero resa nota in tutto il mondo.

Alla fine della guerra la Montalcini cominciò a collaborare con i più importanti ricercatori, in gran parte statunitensi, e grande fu il suo contributo negli studi sul morbo di Parkinson e sull’Alzheimer. Fu la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze. Nel 1986 raggiunse il gradino più alto della sua carriera: vinse il Premio Nobel per la Medicina grazie alle sue ricerche sul fattore di accrescimento della fibra nervosa o NGF e sul suo meccanismo d’azione, mentre il primo agosto 2001 diventò senatrice a vita “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti in campo scientifico e sociale”.