Accadde oggi: 30 settembre 1955, un incidente spezza la vita a James Dean

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Una carriera fulminea, un successo lampo che però è rimasto nella leggenda. È questa la sintesi delle breve vita di James Byron Dean, star di Hollywood, morto a 24 anni per un incidente automobilistico il 30 settembre 1955. Bello e dannato, un ragazzo nato povero, amante delle corse e delle Porsche, del rischio e della velocità. “Quando corro è l’unico momento in cui mi sento completamente me stesso”, diceva. Nel settembre del 1955, ultimo mese della sua breve vita, quando ormai era diventato un sex symbol e un attore affermato con Gioventù bruciata e Il gigante, acquistò una nuova Porsche spyder, la 550, un bolide che raggiungeva i 300 chilometri all’ora. La sua relazione con la bella Ursula Andress era appena finita, ma subito ne cominciò una nuova con Leslie Caron. Nel week-end di fine settembre doveva svolgersi la gara di Salinas, in California, e James preparò la Porsche metallizzata per vincere. Era venerdì 30, a Paso Robles, ed era alla guida della spyder: uscì a forte velocità dall’autostrada 466 per immettersi nella 41, un attimo e l’auto si schiantò contro una Ford Sedan sbucata all’improvviso. Morì in pochi minuti e da quel momento nacque la sua leggenda.

Leggenda che gira intorno alla sua breve vita che è stata un mix di egocentrismo e di tensione. Assumeva una posa da ribelle, da ragazzo capriccioso, ostinato, che voleva piacere alle donne, ma che non guardava in faccia a nessuno, con i suoi blue jeans. Eppure, era un ragazzo introverso, una figura che ben rappresentava una generazione confusa e frastornata. Un fascino ambiguo, anticonformista. ribelle e impudente. Viene ricordato come un seguace della filosofia del carpe diem e spesso come la quintessenza stessa della gioventù ribelle, avendo alimentato la figura del “bello e dannato”. Eppure, nonostante il mito nato a nello stesso momento della sua morte, già prima di quel maledetto giorno la critica parlava positivamente delle sue interpretazioni. Sul cippo funerario che si trova nel punto esatto in cui morì c’è una frase del Piccolo principe di Saint-Exupery che dice: “Tutto ciò che è realmente importante nella vita è invisibile all’occhio e può essere colto soltanto dal cuore”.