Il 31 dicembre 1932 fece la sua comparsa nelle edicole italiane il settimanale intitolato “Il Giornale di Topolino”, pubblicato dalla Casa Editrice Nerbini di Firenze, il primo periodico italiano dedicato ai personaggi creati da Walt Disney. La Casa editrice fu fondata negli ultimi anni dell’800 dall’ex giornalaio Giuseppe Nerbini, divenuto da subito celebre per le collane di letteratura popolare e saggistica di orientamento socialista. Nel 1932 Mickey Mouse arrivò all’apice del suo successo cinematografico e Mario, il figlio di Giuseppe che divenne direttore della casa editrice, restò molto colpito dai disegni animati del personaggio che a Firenze venivano proiettati al cinema Savoia nelle “Mattinate Topolino”.
Il Giornale di Topolino era composto da otto pagine in formato 35×25 cm e nei primi numeri non presentava fumetti veri e propri. La prima facciata era l’unica a colori e ospitava una storia realizzata dal disegnatore Giove Toppi con vignette e didascalie in rima, sul modello de “Il Corriere dei Piccoli”. Nelle altre pagine vi erano racconti in testo, rubriche e vignette umoristiche. Il direttore del settimanale e autore dei testi in rima e di alcune rubriche, era lo scrittore Paolo Lorenzini, che si firmava Collodi Nipote in quanto nipote del creatore di Pinocchio.
Con l’uscita del primo numero del giornale inaspettatamente vi furono problemi: l’editore torinese Carlo Frassinelli riteneva di detenere i diritti del personaggio Mickey Mouse in Italia e intimò a Nerbini di sospendere la pubblicazione. Quest’ultimo, temendo il sequestro del settimanale, dal terzo numero cambiò il titolo della testata in “Il Giornale di Topo Lino”, dedicandola al nuovo personaggio Lino il topo. In realtà, Frassinelli aveva acquistato solo i diritti per due volumi del personaggio, mentre Nerbini aveva ottenuto unicamente l’autorizzazione a riprodurre la figura di Mickey Mouse nella testata del giornale dal Consorzio Cinematografico Edizioni Artistiche Internazionale di Roma (EIA). L’editore fiorentino ignorava l’esistenza delle strisce giornaliere e delle tavole domenicali di Floyd Gottfredson pubblicate sui quotidiani statunitensi dal 1930 e distribuite dal King Feature Syndicate.
Agente per l’Italia del KFS era il romano Guglielmo Emanuel che firmò il con l’editore fiorentino un regolare contratto, per mezzo del quale Nerbini acquisì i diritti per l’Italia di tutto il materiale a fumetti di Walt Disney. Dal numero cinque, quindi, il giornale tornò al suo nome originario e, dal numero sette, iniziò a ospitare fumetti di produzione americana, materiali però rimaneggiati e alternati a tavole ideate dai disegnatori della casa editrice come Giove Toppi, Gaetano Vitelli, Antonio Burattini e Giorgio Scudellari. Paolo Lorenzini, non apprezzò il materiale americano in cui le figure prevalevano sul testo, e affiancò alle vignette i suoi versi in rima che convivevano con i dialoghi nei baloon. Il testo originale, inoltre, non era tradotto fedelmente e predominavano le espressioni tipiche toscane.
Successivamente scomparvero alcune rubriche, furono eliminati i testi in rima e iniziano ad apparire altri fumetti americani non solo di produzione Disney come “Le avventure di Cino e Franco”, che riscossero un enorme successo. Il 25 giugno 1935 Nerbini siglò un contratto con Mondadori in cui cedeva all’editore lombardo ogni diritto sul fumetto e sul suo materiale Disney.
Giornalista