
Pochi giorni prima della liberazione del campo di concentramento di Bergen-Belsen da parte degli alleati, la piccola e sua sorella Margot si arresero al tifo
Il 31 marzo 1945 Anne Frank morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen. La piccola nacque a Francoforte sul Meno nel 1929. La sua era una famiglia ebrea che si trasferì in Olanda per sfuggire alle persecuzioni antisemitiche ordinate da Hitler. Dal luglio 1942, per oltre due anni, i Frank si nascosero in un appartamento segreto, dietro a una libreria scorrevole, sopra i locali dell’ufficio del padre. In occasione del suo tredicesimo compleanno, nel 1942, Anne ricevette in regalo un diario, il suo più caro e fidato amico, a cui diede il nome di Kitty, l’amichetta che non ha mai avuto, men che meno in quel momento, alla quale iniziò a confidare i suoi pensieri e le sue emozioni.
Dopo due anni senza contatti con il mondo esterno, la famiglia venne scoperta e arrestata: Anne e sua sorella Margot vennero deportate nel campo di concentramento dove morirono di tifo pochi giorni prima della liberazione da parte degli alleati. L’unico della famiglia che sopravvisse all’olocausto fu il padre Otto che, dopo la guerra, fece pubblicare il diario di Anne.