È stato certamente l’artista più influente della musica italiana, un personaggio riservato con una carriera dignitosa e strabiliante: Lucio Battisti, artista influente della musica italiana, cantante, compositore, arrangiatore e produttore discografico. Dallo stile pop rock al blues ed elettropop, Lucio Battisti è riuscito a raggiungere un clamoroso successo grazie ai suoi vari generi e al suo grande successo.
Nacque il 5 marzo 1943, sotto il segno dei Pesci, a Poggio Bustone, nella provincia di Rieti e lì trascorse i primi anni di vita per poi trasferirsi insieme alla sua famiglia a Roma dove si appassionò alla musica finché, alla fine della terza media, chiese una chitarra ai suoi genitori. Imparò a suonarla da autodidatta, si diplomò perché costretto dal padre e cominciò la sua carriera musicale a Napoli, entrando a far parte del complesso I Mattatori. Il successo non arrivò e fece ritorno a Roma, iniziando a farsi notare in vari locali della Capitale. Fu a Milano che ottenne i primi successi, che arrivarono persino all’estero. Dal suo primo incontro con Mogol non uscirono solo rose e fiori: il paroliere non rimase, all’inizio, favorevolmente impressionato, finché nel 1968 i due capirono di esser destinati a lavorare insieme e a costituire una coppia stabile. Erano in piena epoca psichedelica, e ciò incise non poco sulle composizioni dei due.
Dal Festival di Sanremo ai primi posti in classifica, collaborò con diversi artisti e partorì dei brani che ancora oggi sono considerati dei capolavori assoluti: Il mio canto libero, Amarsi un po’, Acqua azzurra, acqua chiara, Dieci ragazze. Lucio dimostrò fin dagli esordi un forte interesse per tutte le novità che arrivavano da oltremanica e oltreoceano. Il brano sanremese Un’avventura fu destinato a divenire una fra le canzoni più celebri dell’autore: una composizione, nella sua apparente semplicità, già indicativa del percorso musicale che il giovane Battisti aveva intenzione di intraprendere. Nel 1970 con la Ricordi pubblicò il suo secondo Lp, Emozioni. Eccoci di fronte, più che a un album compiuto, a una raccolta di tutti quei singoli che, spesso editi già nel 1969 (alcuni addirittura già presenti nella precedente raccolta), hanno consacrato Battisti quale artista di culto della musica italiana. Le tematiche sono sempre di natura prettamente amorosa, ma a fare la differenza sono l’impostazione negativa, e il tema della dolorosa e struggente perdita dell’amore e della solitudine che ne consegue è forse il più caro al duo. Vi è una incredibile intensità dell’interpretazione di Battisti, in grado di rendere al meglio sentimenti quali il rammarico e la disperazione. Emozioni rappresenta, nel bene e nel male, il pezzo simbolo di un’epoca e probabilmente uno dei vertici qualitativi, interpretativi e compositivi di tutta la musica pop italiana.
In tutta la sua carriera, l’artista vendette ben 25 milioni di dischi. La causa della morte di Lucio Battisti non è mai stata comunicata, ma l’unica cosa che venne fuori fu il ricovero presso un ospedale di Milano tra il 29 e il 30 agosto del 1998. Il 9 settembre dello stesso anno venne comunicata la sua morte per complicanze mai dichiarate e il suo funerale si svolse con pochissimi invitati. Lucio Battisti è sempre stato un personaggio molto riservato, e proprio a proposito di questo in un’intervista disse: “Un artista deve comunicare solo per mezzo del suo lavoro”. Si sa solo che sposò la compositrice Grazia Letizia Veronesi nel 1976, da cui nacque il figlio Luca nel 1973.
Giornalista