È il 5 novembre del 1935 quando il Monopoly, il gioco da tavolo più famoso al mondo, appare per la prima volta sugli scaffali dei negozi italiani. Inizialmente commercializzato dalla Editrice Giochi, il gioco è oggi proprietà della Hasbro.
Le origini origini del Monopoly sono molto controverse: alcuni sostengono che sia stato inventato da Charles B. Darrow, un ingegnere disoccupato della Pennsylvania, che nel 1934 propose alla casa editrice Parker Brothers un gioco di sua invenzione, basato sulla compravendita di terreni e di immobili. Il suo progetto, però, sarebbe stato rifiutato per cui Darrow avrebbe prodotto il gioco da solo, mettendolo in vendita in un grande magazzino di Filadelfia: le prime 5.000 copie furono vendute molto rapidamente e l’anno successivo la Parker Brothers decise di acquistarlo. In realtà, nel corso degli anni, si è fatta larga una nuova e più accreditata ipotesi: il Monopoly sarebbe stato brevettato per la prima volta nel 1903 dall’americana Elizabeth Magie con il nome di “The Landlord’s Game”, il gioco nato scopo didattico per spiegare le teorie dell’economista Henry George. Il suo nome, infatti, riprende il concetto economico di monopolio, il dominio del mercato da parte di un singolo venditore. Il successo di pubblico e la sua diffusione furono tuttavia tali da spingere alcune persone a brevettarne versioni alternative con i nomi di Auction Monopoly e Finance. Tra questi anche Charles Darrow, la cui versione modificata fu immessa sul marcato con il nome definitivo di Monopoly. In soli due anni, il gioco vendette oltre due milioni di copie e da allora è rimasto praticamente inalterato nella sua struttura di base e fu concesso in licenza in più di 100 paesi e stampato in oltre 40 lingue, tanto che si stima che il Monopoly sia stato complessivamente giocato da circa come 750 milioni di persone nel mondo.
Nel nostro Paese, il nome del gioco venne italianizzato in Monòpoli a causa delle leggi fasciste allora in atto, che non consentivano l’uso di nomi inglesi. Anche i nomi delle strade di New York e Londra vennero di conseguenza sostituiti con quelli della Milano dell’epoca, con l’eccezione di Vicolo Corto e Vicolo Stretto, ma dopo la caduta di Mussolini alcuni nomi, come Via del Fascio, vennero sostituiti con altri più neutrali. Esistono ancora viale Gran Sasso (nel gioco è chiamata bastioni), viale Monte Rosa, piazza Vesuvio, via o piazza Accademia, via Verdi, via Raffaello Sanzio, via Dante, corso Vittorio Emanuele, via Marco Polo, via Magellano, corso Cristoforo Colombo, Stazione Ferrovie Nord, piazza Costantino, viale Traiano, piazzale Giulio Cesare, corso Littorio (ora corso Matteotti), largo Augusto e via dei Giardini. Parco della Vittoria, il terreno più redditizio di tutti, è una traduzione adattata dal nome inglese Boardwalk, che si riferisce al lungo mare della città di Atlantic City, New Jersey. Il nome italiano è un toponimo comune, ma nella sua traduzione italiana non si riferisce ad alcun luogo. Fu solo nell’estate del 2009 che la Hasbro allineò la produzione italiana a quella europea, così che anche in Italia il Monopoli tornò a chiamarsi Monopoly dopo oltre 70 anni. Sono state tante le nuove edizioni tematiche del Monopoly, e ancora oggi continuano ad aumentare. Monopoli Euro, Monopoli città d’Italia, Monopoli Ferrari, Monopolino, Monopoli Disney, Monopoly Star Wars, Monopoly Ritorno al Futuro, Monopoly Gamer sono solo alcune.
Giornalista