Sono passati 600 anni, ma la sua bellezza si mantiene viva come fosse ieri: il 7 agosto 1420, con una grande cena inaugurale a base di meloni e vino, ebbe inizio la costruzione della Cupola del Duomo di Firenze, su progetto del rinomato architetto Filippo Brunelleschi. La grande e bella cupola fiorentina è il simbolo del Rinascimento italiano, quella con il più grande diametro della storia, quasi 55 metri nella parte esterna, divisa in otto spicchi. La sua elevazione totale, compresa la palla dorata e la croce che la sormontano, è di 116,50 metri. Ci vollero sedici anni affinché meno di cento operai specializzati costruissero questo grande, assoluto capolavoro di alta ingegneria, un gigante di pietra e mattoni che mantiene ancora intatto il segreto della sua costruzione. Si sa soltanto che furono costruite non una, ma due cupole: una di sostegno all’altra e che nello spazio intermedio alle due calotte sono inseriti due costoloni centrali e due di spigolo per ogni vela e una serie di arconi orizzontali. Il tutto rinforzato da catene nascoste che la cingono. Un’immensa cupola che fu innalzata grazie a geniali macchine ideate dallo stesso Brunelleschi e condotta su ponteggi aerei, dotati di ascensori e parapetti. Il prodotto di una genialità, un’impresa coraggiosa che ancora oggi ammiriamo innalzato sul cielo di Firenze.
Alla sommità troviamo la Lanterna, completata con l’intervento di più artisti dopo la morte del Brunelleschi sopraggiunta nel 1446. Per realizzarla, furono utilizzate macchine che l’architetto stesso aveva progettato. Essa ha una funzione molto importante per la statica globale. I costoloni, infatti, convergono verso il serraglio, la base della Lanterna, il cui diametro è circa 6 metri. Le forze che agiscono sulla Cupola sono tali che gli stessi costoloni tendono a piegarsi verso l’interno per effetto dei carichi e del peso proprio. La Lanterna pesa circa 750 tonnellate e ha la funzione di contrastare queste forze pericolose incuneandosi nella struttura e annullando le spinte che si generano alla sua base. Nel 1472, il Verrocchio costruì la palla di bronzo che fu posta sulla sua cima usata per stabilizzare l’anello di congiunzione della cupola, e in quell’occasione furono nuovamente necessarie le macchine di Brunelleschi. Fra i ragazzi che aiutarono il Verrocchio nella sua bottega, in questa difficile operazione, c’era il giovane da Leonardo da Vinci. Nell’aprile del 1492 la palla venne colpita da un fulmine ma non cadde, mentre nel 1601 intorno alle 5 di mattina, a causa di un fulmine, cadde provocando grandi danneggiamenti, in più punti sulla cupola.
Giornalista