Era una tranquilla domenica mattina, il 7 dicembre 1941, e nelle isole Hawaii, nella base aeronavale americana di Pearl Harbor, il forte rombo di oltre 300 caccia giapponesi bruscamente scosse la quiete che c’era. Erano le 7.40 del mattino, si accendevano le prime luci dell’alba, e stava avendo inizio un episodio che sarebbe rimasto impresso in ogni libro si storia, tra i più drammatici che si possano ricordare. un vero e proprio raid di fuoco, concepito dalla mente di Isoroku Yamamoto, che durò fino alle 9,45: un atto di guerra che portò morte, distruzione, un’ecatombe: 2.400 vittime, maggiormente militari, e circa 1.700 feriti. Furono otto le corazzate affondate o danneggiate e 188 aerei abbattuti. Una vittoria per il Giappone che con questo attacco duro sposò il progetto nazista di Hitler. Il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt ne parlò come il “giorno dell’infamia”. Quello di Pearl Harbor fu un evento che cambiò indiscutibilmente le sorti, con l’inizio della feroce Guerra del Pacifico che vide l’utilizzo delle armi più disumane, a cominciare dai kamikaze nipponici fino alle due bombe atomiche lanciate su Hiroshima e Nagasaki.
L’opinione pubblica tende a chiedersi se fosse possibile che il Presidente Roosvelt non fosse al corrente di tale pericolo e, in ogni caso, a sono state accertate gravi responsabilità delle cariche militari e di governo. Lo stesso Roosvelt fu accusato della responsabilità di aver sottovalutato tale minaccia. Il ricordo dell’attacco giapponese è rappresentato dal monumento denominato USS Arizona Memorial, costituito dal relitto della corazzata, immerso in pochi metri d’acqua, sormontato da una struttura fissa che ne permette la visione. Nella memoria del popolo americano è restato indelebile questo “giorno dell’infamia”, attraverso il rituale di ogni 7 dicembre che vede issare bandiere a mezz’asta davanti alle scuole e alle sedi istituzionali. Molto ricca è la produzione cinematografica sull’episodio: ricordiamo il pluripremiato Da qui all’eternità del 1953 di Fred Zinnemann, Tora! Tora! Tora! (1970) di Richard Fleischer (premiato con una statuetta per gli effetti speciali) e più recentemente Pearl Harbor (2001) di Michael Bay.
Giornalista