Oggi la Chiesa Cattolica celebra Sant’Antonio di Padova
Colorati, freschi e genuini, ecco i frutti di stagione da scegliere per questo primo mese che apre le porte all’estate.
Albicocca: è il frutto più giallo tra le Rosacee, il più ricco di betacarotene, con un sapore gradevole e aromatico. Energetica e utile nelle anemie come ricostituente, è un equilibratore nervoso adatto nelle debolezze, depressioni, insufficienze fisiche, specialmente nei bambini. La ciliegia ha un sapore dolce ed è un potente depuratore del sangue. disintossicante, antireumatica e antigottosa. sedativa, utile nelle malattie di fegato e reni, indicata nel drenaggio idrico e delle tossine. La fragola è poco zuccherina e ricca di vitamina C, indicata nei reumatismi. Il melone è un ottimo reintegratore di vitamine del gruppo B e minerali come il sodio e il potassio, Possiede una buona quantità di cloro, zolfo, e magnesio. Lassativo, rinfrescante, diuretico, è utile ad anemici, gottosi e reumatici. È anche indicato nell’oliguria e nelle emorroidi. Possiede proprietà anticoagulanti e anticancerogene.
Le more di gelso contengono zuccheri. Quelle nere sono più gradevoli al gusto di quelle bianche. Sono ricche di pectine e leggermente lassative. La pesca possiede zuccheri ma è priva di grassi. Ha un buon contenuto di potassio, fluoro e tracce di ferro. Utile nelle malattie del fegato, nella stitichezza e nelle astenie, svolge un’azione diuretica e leggermente lassativa. La susina, ricca di vitamine, è uno stimolante nervoso, utile in estate con il clima afoso. È un potente decongestionante del fegato.
SANTO DEL GIORNO – Oggi si commemora Sant’Antonio di Padova. “Tredici stelle a formare una corona”. È dal 31 maggio che inizia la Tredicina, una delle devozioni caratteristiche al santo di Padova. Una devozione che ha origine dalla convinzione popolare che il santo conceda ogni giorno ai suoi devoti ben tredici grazie e dal fatto che la festa ricorra proprio il 13 del mese, anniversario della sua morte avvenuta il 13 giugno 1231.
Nacque a Lisbona, con il nome di Fernando Martins de Bulhões, fra il 1191 e il 1195, e, dopo essere entrato nell’ordine dei canonici regolari nel 1212, acquisendo una solida formazione biblica e teologica, venne sorpreso da un evento che risvegliò in lui l’ideale missionario di San Francesco d’Assisi: il martirio dei primi cinque francescani nella missione del Marocco. Entrò nei frati minori e partì missionario per il Marocco, con il nome di fra Antonio. Una tempesta però lo portò in Sicilia, e da lì ad Assisi. Continuò l’attività di predicatore, viaggiando in Italia settentrionale e nelle regioni francesi della Provenza e della Linguadoca, ove si parlava la lingua d’oc, parlando e predicando in ampie piazze e mercati, dato che le chiese non bastavano a contenere la folla che lo voleva ascoltare. Antonio fu fondatore a Bologna, con l’autorizzazione di Francesco d’Assisi, una scuola teologica per istruire i frati francescani. Sacerdote dell’Ordine dei Minori, Confessore e Dottore della Chiesa, illustre per la vita, pei miracoli e per la predicazione, non essendo ancora trascorso un anno dalla sua morte, dal Papa Gregorio IX fu ascritto nel numero dei Santi.
Celebre è il miracolo della Mula. Durante un dibattito tra Sant’Antonio da Padova e un eretico sulla presenza reale di Gesù Cristo nell’Eucaristia, l’eretico propose una sfida: avrebbe rinchiuso la sua mula senza cibo per alcuni giorni e poi, in piazza, avrebbe messo davanti a lei della biada. Se Sant’Antonio, presentando l’ostia consacrata, fosse riuscito a far inginocchiare l’animale davanti alla particola ignorando il cibo, l’eretico si sarebbe convertito alla fede cristiana. Il giorno stabilito, la piazza era gremita di spettatori. L’eretico portò la mula affamata davanti alla biada, mentre Sant’Antonio sollevò l’ostia e pronunciò queste parole: “In virtù e in nome del Creatore, che io, per quanto ne sia indegno, tengo veramente tra le mani, ti dico, o animale, e ti ordino di avvicinarti prontamente con umiltà e di prestargli la dovuta venerazione”. Miracolosamente, la mula ignorò la biada, abbassò la testa fino ai garretti e si inginocchiò davanti all’ostia. Sbalordito, l’eretico mantenne la sua promessa e si convertì, riconoscendo la presenza reale di Cristo nell’Eucaristia. Questo miracolo rafforzò la fede dei presenti e divenne un simbolo della potenza divina nel confermare le verità di fede.
Nell’iconografia, Sant’Antonio di Padova è quasi sempre rappresentato come un frate giovane col saio francescano che tiene in braccio Gesù bambino e un giglio in mano. Sono davvero tantissime le opere dedicate al santo di Lisbona e difficile menzionarle tutte o dare rilievo a una piuttosto che a un’altra. Sicuramente una tela degna di grande ammirazione è quella dell’eccellente artista Bartolomé Esteban Murillo. Bellissima anche la famosa tela del Guercino intitolata Sant’Antonio con Gesù Bambino: Gesù, che ricorda la visione che Antonio ebbe a Camposampiero, esprime, inoltre, il suo attaccamento all’umanità del Cristo e la sua intimità con Dio. Anche in questa opera è presente il giglio simbolo di purezza. Ci sono poi altri simboli che lo accompagnano in altre raffigurazioni, come il pane o il libro. Il pane ricorda la carità del Santo verso i poveri. L’immagine si collega idealmente poi con l’Opera del pane dei poveri, sempre viva e attuale. L’immagine più antica e più vicina alla realtà è però rappresentata dal santo con il libro in mano, simbolo della sua scienza, della sua dottrina, della sua predicazione e del suo insegnamento sempre ispirato al Libro per eccellenza.
Sant’Antonio è il protettore di orfani, prigionieri, naufraghi, donne incinte, donne sterili, bambini malati, vetrai e reclute.
Antonio, come in Antonietta, suo diminutivo femminile, ha il suffisso anto, di derivazione sconosciuta, probabilmente etrusca, ed è alla base dell’origine del latino Antonius, personale tra i più diffusi a Roma sia in età arcaica che classica.
ACCADDE OGGI – 313 – Viene promulgato l’Editto di Milano a nome di Costantino I e Licinio; 1373 – Inghilterra e Portogallo firmano un trattato di alleanza che non è mai stato spezzato; 1774 – Il Rhode Island è la prima delle tredici colonie americane a mettere fuori legge l’importazione di schiavi; 1934 – Adolf Hitler e Benito Mussolini si incontrano per la prima volta a Villa Pisani, a Stra; nei giorni successivi visiteranno Venezia e la XIX Biennale d’arte; 1942 – Gli Stati Uniti d’America aprono l’Ufficio per l’informazione di guerra, un centro per la produzione di propaganda; 1946 – Italia: Umberto II di Savoia lascia l’Italia dopo il referendum istituzionale del 2 giugno; 1948 – USA: i New York Yankees ritirano il numero 3 di Babe Ruth; 1956 – Il Real Madrid Club de Fútbol vince la prima Coppa dei Campioni; 1970 – The long and inwding road diventa l’ultima numero 1 in classifica dei Beatles; 1971 – Guerra del Vietnam: ll The New York Times inizia a pubblicare i Pentagon Papers; 1983 – La Pioneer 10 oltrepassa l’orbita di Nettuno, in quel momento il pianeta più distante dal Sole a causa dell’eccentricità dell’orbita di Plutone. Diviene così il primo oggetto costruito dall’uomo a oltrepassare l’orbita del più distante pianeta del sistema solare; 1995 – Il presidente Jacques Chirac annuncia la ripresa dei test nucleari in Polinesia; 2005 – Michael Jackson viene dichiarato non colpevole per tutti i capi di accusa riguardanti la pedofilia; 2018 – L’azienda automobilistica tedesca Volkswagen viene multata per oltre un miliardo di euro a seguito dello scandalo Dieselgate in cui frodò i controlli per le emissioni inquinanti dei suoi motori.
PROVERBIO – Sant’Antonio dalla barba bianca, fammi trovar quel che mi manca.
AFORISMA – Dotto è colui che sa che quello che conosce è insignificante confrontato a quello che non conosce (Hazrat Ali)
CONSIGLIO – Come pulire un forno molto sporco? Spremi almeno due limoni in una teglia con bordi alti, aggiungere acqua e infornare il tutto per circa 30 minuti a temperatura media. L’evaporazione dell’acqua favorirà l’azione del limone sulle pareti del forno, facendo sciogliere lo sporco incrostato.
Giornalista