La vera storia di Super Mario, il celebre personaggio della Nintendo: ecco perché si chiama proprio così!
Mario Segale è stato l’uomo che ha ispirato il nome di Super Mario, il celebre protagonista dell’omonimo videogioco della Nintendo. Segale non era un idraulico, non aveva i baffi e ovviamente non aveva come animale domestico un dinosauro, per cui non è stato certamente il suo aspetto fisico a essere ispiratore, bensì le sue azioni. Con la sua pazienza e comprensione, contribuì a salvare la Nintendo da un periodo difficile, guadagnandosi così l’onore di dare il nome al personaggio più iconico che l’azienda giapponese abbia mai creato.
Nel 1981 la Nintendo arrivò negli Stati Uniti per sviluppare la sua filiale Nintendo of America, sotto la supervisione del suo presidente Minoru Arakawa. Per farlo, si decise di affittare un magazzino nella città di Tukwila, nello stato di Washington, la cui proprietà era di Mario Segale, un affermato imprenditore figlio di immigrati italiani. Quella che oggi conosciamo come una rinomata azienda d’intrattenimento a livello mondiale, all’inizio ebbe forti problemi economici che avrebbero potuto mettere in serio rischio il suo futuro. Nintendo stava ancora lavorando a Donkey Kong quando Segale arrivò personalmente nel magazzino chiedendo il pagamento degli affitti arretrati. Dopo una lunga conversazione, Arakawa riuscì a convincerlo a non sfrattarli e gli promise di pagare il prima possibile. Per ringraziare Segale e ricordare quell’esperienza, gli sviluppatori e Arakawa decisero di cambiare in Super Mario il nome di Jumpman, l’uomo che salta, il protagonista di Donkey Kong.
Il nome completo è Mario Mario: il cognome dei fratelli è infatti Mario (Mario Bros.) quindi Mario Mario e Luigi Mario. Luigi è suo fratello gemello, evidentemente eterozigote date le differenze a livello fisico. Il dettaglio è mostrato molto bene all’inizio del gioco Yoshi’s Island uscito nel 1995 con i due neonati che vengono trasportati dalla cicogna dando inizio alla storia.
SANTO DEL GIORNO – Oggi si commemora Sant’Alessandro di Bergamo. Alessandro sarebbe stato uno di quei pochi legionari che, trovandosi momentaneamente distaccati in altre località, sfuggirono all’eccidio di Agaunia, per subire poi il martirio in altri luoghi dove fiorì la loro devozione. Sant’Alessandro è l’amatissimo patrono della città di Bergamo: perciò la leggenda lo fa morire a Bergamo, dopo essere sfuggito due volte al carcere e avere infranto gli idoli davanti al suo comandante e persecutore, Massimiano Cesare. A lui, primo martire e patrono di Bergamo, è dedicata la cattedrale della città, che sembra proteggere con la sua mole gli altri due bellissimi monumenti di Bergamo antica: la chiesa di Santa Maria Maggiore, e la cappella Colleoni, nel suggestivo e silenzioso scenario della Città Alta. Al glorioso patrono son dedicate poi altre due chiese nella Città Bassa: Sant’Alessandro della Croce e Sant’Alessandro in Colonna, tutt’e due ricche di antiche memorie. Il soldato egiziano, il superstite della Legione Tebana, ha dunque in Bergamo la sua seconda e più vera patria.
Nell’iconografia, Sant’Alessandro è raffigurato tradizionalmente in veste di soldato romano con un vessillo, a piedi o sopra un imponente cavallo. Spesso tiene in mano una palma, simbolo del martirio, o un giglio. Sono varie anche le riproduzioni del santo durante il momento del martirio, come nella tela di Enea Salmeggia parte di un Ciclo delle storie di Sant’Alessandro. Nell’opera il carnefice è raffigurato di spalle centrale alla tela nell’atto di riporre la spada nel fodero. A terra il capo e il corpo acefalo del martire. Intorno, un popolo di osservanti pietrificato tra cui è presenta uno con la brocca dell’acqua chiesta da Alessandro per potersi lavare mani e faccia prima di essere martirizzato, come indicato da Fra Celestino. L’opera di Bernardino Luini raffigura il santo con i suoi tipici attributi: vestito come un soldato romano, tiene nella mano destra il vessillo e nella sinistra la palma del martirio.
Alessandro deriva dal greco Aléksandros, il cui significato è “che protegge gli uomini” (alékso, “proteggere” e andros, “uomo”. Deve la sua fortuna ad Alessandro Magno, condottiero e fondatore di un vasto impero nel IV secolo a.C. Ebbe una forte espansione nelle comunità cristiane e oggi è diffuso in tutta Italia.
ACCADDE OGGI – 55 a.C. – Giulio Cesare inizia l’invasione della Britannia; Emanata la dichiarazione sui diritti dell’uomo; 1260 – La famiglia degli Ezzelini viene completamente sterminata a Treviso da Papa Alessandro IV; 1498 – Michelangelo Buonarroti riceve la commissione per la Pietà; 1910 – Nasce Madre Teresa di Calcutta; 1939 – Roosevelt invia un messaggio a Hitler proponendogli di intavolare trattative dirette con la Polonia per giungere a un accordo su Danzica; 1944 – A Vignale, presso Novara, si consuma l’eccidio di Vignale; 1944 – Liberazione di Parigi: Charles de Gaulle entra in città; 1972 – I Giochi della XX Olimpiade si aprono ufficialmente a Monaco di Baviera; 1978 – Roma: Il cardinale Albino Luciani viene eletto Papa con il nome di Giovanni Paolo; 1986 – Gas tossici emessi dal lago Nyos uccidono 1.700 persone in Camerun; 1988 – Mehran Karimi Nasseri, il rifugiato politico iraniano che ha ispirato la pellicola The Terminal, arriva all’Aeroporto Internazionale Charles de Gaulle di Parigi; 1997 – Massacro in Algeria: rimangono uccise tra 60 e 100 persone; 2001 – Inizia il centesimo campionato di serie A; 2003 – La commissione d’inchiesta appositamente istituita pubblica il suo rapporto finale sul Disastro dello Space Shuttle Columbia; 2007 – Il campionato di calcio 2007-08 vede il ritorno nella massima serie della Juventus, del Napoli e, dopo 12 anni, del Genoa.
PROVERBIO – A San Alessandro acquaiolo o piove o si duole.
AFORISMA – Un uomo diventa davvero vecchio quando i rimpianti prendono il posto dei sogni. (John Barrymore)
CONSIGLIO – Per i primi approcci con i videogame da parte dei piccoli in tenera età, la saga di Super Mario è divertente, colorata e pieno di stimoli.
Giornalista