Almanacco del 27 luglio

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La deliziosa ricetta delle albicocche sciroppate

Non t’amo se non perché t’amo
e dall’amarti a non amarti giungo
e dall’attenderti quando non t’attendo
passa dal freddo al fuoco il mio cuore.

Ti amo solo perché io ti amo,
senza fine t’odio, e odiandoti ti prego,
e la misura del mio amor viandante
è non vederti e amarti come un cieco.

Forse consumerà la luce di gennaio,
il raggio crudo, il mio cuore intero,
rubandomi la chiave della calma.

In questa storia solo io muoio
e morirò d’amore perché t’amo,
perché t’amo, amore, a ferro e fuoco.

(Pablo Neruda)

SANTO DEL GIORNO – Oggi la Chiesa Cattolica commemora San Pantaleone, medico e martire. Di Nicomedia, nell’odierna Turchia, San Pantaleone martire è venerato in Oriente per avere esercitato la sua professione di medico senza chiedere in cambio alcun compenso. Il culto di Pantaleone è molto antico; il santo compare sia nel gruppo greco dei medici anargiri sia nel gruppo occidentale dei Quattordici Intercessori (o Quattordici Ausiliatori). Nel VI secolo, a Costantinopoli gli fu dedicata una chiesa da Giustiniano; nella medesima epoca gli furono intitolati un monastero di Gerusalemme e un altro nel deserto del Giordano. Venezia si mostrò ancora più ospitale verso il martire di Nicomedia; sulla laguna, Pantaleone era così popolare e il suo nome così diffuso che fini con designare il veneziano tipo nella commedia italiana.
Anche se annoverato tra i santi medici, San Pantaleone, in numerose raffigurazioni, compare privo di attributi che lo identificano come guaritore; a volte invece è presentato con riferimenti e attributi specifici della sua attività: un vaso d’unguenti, un mortaio, una scatola di medicine e una palma simbolo del martirio; talvolta è invece rappresentato con le mani inchiodate sopra la testa, da cui anche la protezione da lui stesso accordata ai sofferenti di emicrania.
Pantaleone costituisce una variante di Pantaleo, nome di origine greca che assume il significato di “interamente leone”, “tutto forte”, dall’unione di pan, “tutto”, e leon, “leone”.

ACCADDE OGGI1299 – Osman I invade il territorio di Nicomedia per la prima volta, evento considerato la fondazione dello Stato ottomano; 1549 – La nave del gesuita spagnolo Francesco Saverio raggiunge le coste del Giappone; 1663 – Il parlamento britannico passa il Secondo atto di Navigazione che richiede che tutti i beni diretti verso le colonie americane siano inviati su navi inglesi da porti inglesi; 1794 – Rivoluzione francese: la Convenzione ordina l’arresto di Maximilien de Robespierre; 1835 – Nasce Giosuè Carducci, uno dei padri della letteratura italiana moderna, primo scrittore italiano a ottenere l’ambito Premio Nobel per la Letteratura; 1848 – Si conclude la battaglia di Custoza, segnando il fallimento della prima campagna sabauda del re Carlo Alberto di Savoia durante la Prima guerra d’indipendenza italiana; 1890 – Vincent Van Gogh si spara al petto nel tentativo di suicidarsi: non muore sul colpo perché la pallottola viene deviata da una costola e non colpisce organi vitali, ma morirà comunque due giorni dopo a seguito dell’infezione generata dalla ferita; 1900 – In un suo discorso, il Kaiser Guglielmo II compara i tedeschi agli Unni; in seguito il termine unno sarà usato in senso dispregiativo verso i tedeschi stessi; 1921 – Ricercatori dell’Università di Toronto, guidati dal biochimico Frederick Banting, isolano per la prima volta l’ormone insulina; 1929 – Debutto per il primo romanzo di Alberto Moravia, Gli indifferenti; 1940 – Bugs Bunny fa il suo debutto ufficiale nel cartone animato A wild hare; 1983 – La cantautrice statunitense Madonna pubblica il suo primo omonimo album; 1986 – I Queen si esibiscono a Budapest, diventando il primo gruppo occidentale a dare spettacolo in un Paese dell’est comunista; 1992 – Palermo: a pochi mesi dalla strage di Capaci, e otto giorni dopo la strage in cui ha perso la vita Paolo Borsellino, il commissario dell’anti-racket Giovanni Lizzio è assassinato dalla mafia; 1993 – L’Italia è colpita da tre auto bomba esplose quasi contemporaneamente dopo le 23.15: una a Milano, nei giardini di Via Palestro, dove muoiono sei persone (quattro vigili del fuoco, un vigile urbano e un immigrato marocchino); due a Roma, danneggiando gravemente la chiesa di San Giorgio al Velabro e la Basilica di San Giovanni in Laterano; 1995 – A Washington, viene inaugurato il Memoriale dei veterani della Guerra di Corea; 2001 – Il Setterosa è campione del mondo; 2002 – Un caccia Sukhoi Su-27 si schianta al suolo durante una manifestazione aerea a Lviv, Ucraina, uccidendo 85 persone e ferendone più di 100

PROVERBIO – Del senno di poi son piene le fosse-

AFORISMA – Meglio sopportare la povertà e la miseria che la superbia e l’insolenza dei ricchi. (Euripide)

RICETTA DEL WEEKENDAlbicocche sciroppate.
Ingredienti: 1 kg di albicocche mature, possibilmente da agricoltura biologica, 800 g di acqua, 400 g di zucchero semolato, 1 limone non trattato, qualche foglia di menta fresca.
Preparazione: per preparare le albicocche sciroppate dedicarsi innanzi tutto allo sciroppo. In una casseruola portare a ebollizione l’acqua con lo zucchero, la menta e la scorza di limone prelevata con un pelapatate. Nel frattempo, lavare le albicocche, rimuovere il picciolo e controllare che siano tutte sane e integre. Trasferirle in una casseruola con abbondante acqua in ebollizione e sbollentatele per 1 minuto, quindi scolarle delicatamente. Tagliarle a metà, denocciolarle e trasferirle in vasetti di vetro sterilizzati, richiudibili ermeticamente. Versare sulle albicocche lo sciroppo, facendolo passare attraverso un imbuto rivestito da una garza pulita, fino a ricoprirle completamente. Chiudere i barattoli e trasferirli in una casseruola inframezzandoli con degli strofinacci. Riempire la casseruola d’acqua e portare a ebollizione. Lasciarli bollire 30 minuti, quindi spegnere la fiamma e farli raffreddare completamente all’interno della pentola. Scolare i barattoli, asciugarli perfettamente e controllare che si sia formato il sottovuoto. Far riposare le albicocche sciroppate in un luogo fresco e asciutto, al riparo dalla luce, per un mese prima di consumarle.

CONSIGLIO – Per capire se le uova sono ancora buone, il primo e più efficace metodo a cui si può ricorrere è il test dell’acqua, immergendo le uova in un contenitore pieno di acqua fredda acqua e sale al 10%: se l’uovo si deposita sul fondo vuol dire che è fresco, se invece galleggia in superficie è meglio non cucinarlo.