Sondaggi e statistiche rivelano che la maggior parte delle donne preferirebbe avere figlie femmine: il perché spiegato da una psicologa
È vero che i figli sono tutti uguali e che il sesso è solo un dettaglio irrilevante, rispetto alla gioia e all’amore che dare la vita a una nuova creatura porta. Non dimentichiamo poi una cosa risaputa: tra madre e figlio maschio si crea un rapporto intenso, spesso di attrazione e simbiosi difficile da eguagliare. Eppure, secondo recenti indagini e statistiche condotte negli ultimi anni, secondo Google, la maggior parte delle donne desidera una figlia femmina.
Kate Middleton, in un’intervista rilasciata a una Tv un anno dopo la nascita di Charlotte, ha così affermato: “È davvero speciale avere una figlia femmina. Mi sento molto fortunata per il fatto che George abbia una sorellina e la regina è stata davvero entusiasta quando ha saputo che era una femminuccia, tanto che è stata la prima a farci visita dopo il parto”. Anche Lady Diana pare volesse disperatamente una femmina, secondo le rivelazioni del cuoco di Palazzo Darren McGrady.
Secondo Maria Pia Di Stasio, psicologa e counselor relazionale, essere madre di una figlia femmina è il sogno di molte che, nella loro creatura ritrovano loro stesse, il loro essere e sentirsi donna nel senso più ampio. Dietro la preferenza per le figlie femmine molto spesso non vi è un lato egoistico dettato dal classico luogo comune, ma uno molto più profondo legato alla possibilità di rivedersi e rispecchiarsi in un’immagine emozionalmente simile, fatta di intese e portatrice di un unicum valoriale di sentimenti, percezioni, sensazioni e pensieri che l’esser donna racchiude in sé. Insomma, è del tutto naturale avere una preferenza su un sesso piuttosto che l’altro, ma questo non significa certo che il rapporto con un figlio maschio ne soffrirà perché non si è ottenuta l’agognata femmina. Sempre secondo Di Stasio, premettendo che, indipendentemente dal sesso, la madre ama indistintamente i figli, il rapporto con il maschio è per natura diverso. Secondo Freud, la madre rappresenta la “prima seduttrice” e, proprio per l’attrazione dei sessi contrari, il modello di riferimento è teso alla differenziazione identitaria e non all’identificazione come avviene nel rapporto madre-figlia.
SANTO DEL GIORNO – Oggi si commemora San Vincenzo de’ Paoli. Sacerdote che, pieno di spirito sacerdotale, a Parigi si dedicò alla cura dei poveri, riconoscendo nel volto di ogni sofferente quello del suo Signore. Fondò la Congregazione della Missione, nonché, con la collaborazione di Santa Luisa de Marillac, la Congregazione delle Figlie della Carità, per provvedere al ripristino dello stile di vita proprio della Chiesa delle origini, per formare santamente il clero e per assistere i poveri.
San Vincenzo de’ Paoli è il protettore delle società caritatevoli.
Vincenzo deriva dall’aggettivo latino vincens, tratto da Victor, e prende il significato di “destinato alla vittoria”, “vittorioso”. La sua diffusione si deve al culto per i vari santi e beati che portarono questo nome. Vincenzo è tra i 10 nomi più diffusi tra la popolazione adulta italiana e continua a far parte dei primi 50 nomi più usati per i nuovi nati.
ACCADDE OGGI – 489 – Il re degli Eruli Odoacre viene nuovamente sconfitto da Teodorico nella battaglia di Verona; 1130 – Investitura di Ruggero II d’Altavilla a re di Sicilia; 1529 – Inizio dell’Assedio di Vienna da parte di Solimano il Magnifico; 1540 – L’Ordine dei Gesuiti riceve il proprio statuto da papa Paolo III; 1590 – Muore Papa Urbano VII, conosciuto per il pontificato più corto di tutta la storia, di appena dodici giorni; 1787 – La Costituzione degli Stati Uniti viene consegnata agli Stati per la ratifica; 1821 – Il Messico ottiene l’indipendenza dalla Spagna; 1822 – Decifrati i geroglifici; 1871 – Nasce Grazia Deledda, scrittrice tra le più rappresentative del Novecento italiano; 1915 – La nave da battaglia italiana Benedetto Brin affonda nel porto di Brindisi uccidendo oltre 400 marinai; 1917 – Muore Edgar Degas, pittore e scultore francese; 1922 – Abdicazione di Costantino I di Grecia; 1928 – La Repubblica Cinese viene riconosciuta dagli Stati Uniti; 1937 – Sull’isola di Bali viene abbattuto l’ultimo esemplare di tigre di Bali, una femmina; 1938 – Il transatlantico RMS Queen Elizabeth viene varato a Glasgow; 1942 – Glenn Miller e la sua orchestra si esibiscono per l’ultima volta prima che Miller entri nell’esercito statunitense; 1943 – Iniziate le Quattro giornate di Napoli; 1947 – Esce nelle sale cinematografiche statunitensi il film Bongo e i tre avventurieri, 9º Classico Disney; 1949 – Prima sessione plenaria del Congresso nazionale del popolo: viene approvato il disegno della bandiera della Repubblica Popolare Cinese; 1964 – Pubblicato il rapporto della Commissione Warren, che conclude che Lee Harvey Oswald, agendo da solo, assassinò il presidente John F. Kennedy; 1996 – In Afghanistan, i Talebani catturano la capitale Kabul, dopo aver scacciato il presidente Burhanuddin Rabbani e aver giustiziato Mohammad Najibullah; 1998 – Nasce il motore di ricerca Google; 2001 – In Svizzera, l’assassino Friedrich Leibacher fa irruzione nell’aula del Parlamento cantonale uccidendo 14 persone; 2002 – Timor Est entra nelle Nazioni Unite; 2008 – L’astronauta cinese Zhai Zhigang, effettua la prima passeggiata spaziale, della durata di 15 minuti, nella storia dell’astronautica cinese; le sue prime parole durante la passeggiata sono state: “Saluto i cinesi e la gente di tutto il mondo”
PROVERBIO – Settembre luna mancante, pija la ‘ccetta e la ronca pisante.
AFORISMA – Città senza signor, senza governo / cede qual mole suol senza sostegno (Giovan Battista Marino)
LETTURA DEL WEEKEND – Dizionario delle cose perdute di Francesco Guccini.
Il cantautore e scrittore ci porta a fare un viaggio nel passato, un riemergere di condizioni e ricordi ormai sepolti. È un libro che, in modo inusuale, racconta di un ragazzino che si affaccia al mondo, che osserva i cambiamenti, un bambino che incontra figure e situazioni destinate a svanire: la fionda, i cantastorie, il bigliettaio, i treni a vapore.
Di seguito un breve brano tratto dal capitolo Il cinema: “Una volta al cinema, pioveva. Non pioveva certo nelle sale di prima visione, o, forse, nemmeno in quelle di seconda. Pioveva nelle sale (chiamiamole così) di terza (credo non esistano più), o, alla domenica, nei cinemini parrocchiali, frequentati da noi ragazzi, venti lire due film (Bernadette e Torna a casa Lassie?) e vai allegro. Pioveva perché la pellicola, di molto annosa e vetusta, era oltremodo rigata dall’uso e sembrava che ogni scena si svolgesse sotto un incessante acquazzone, ma questo non ci disturbava, anzi, forse pensavamo che l’effetto pioggia facesse parte della complessità dell’arte cinematografica, o fosse un evento naturale, come, ogni tanto, il sonoro che andava in un curioso effetto eco-strascinamento voce e trac!, si rompeva la pellicola, con conseguenza di urla e proteste in sala. (…) In fondo, il cinema è solo qualcosa che si muove quando viene proiettato su uno schermo. Pensiamoci bene, alle differenze. Per dirne una sola, al cinema, una volta, si poteva fumare.
Ma non si fumava così, una sigaretta e via e buona lì. Si fumava come tutti fumavano allora, molto, e non solo nei film dell’espressionismo tedesco, si fumava imitando gli attori sullo schermo che fumavano tutti, specialmente nei film americani, prima che gli stessi americani scoprissero che fumare fa male”.
CONSIGLIO – Se hai un giardino e devi organizzare una festa di compleanno per tuo figlio, una simpatica idea è organizzare un pic nic: plaid, cuscini, cibo, chiacchiere, giochi in compagnia e tanta allegria.
Giornalista