Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si: vi siete mai chiesti perché le note musicali si chiamano così?
Fino al VI secolo i canti venivano trasmessi solo oralmente. In seguito, si cominciò a usare una “notazione” di origine greca che utilizzava le lettere dell’alfabeto e che nei paesi anglosassoni è ancora in uso: A = LA, B= SI, C = DO, D = RE, E = MI, F = FA, G = SOL.
I nomi delle note come li conosciamo noi, invece, risalgono al XII secolo e corrispondono alle sillabe iniziali dei primi sei versetti di un inno a San Giovanni Battista: UT queant laxis / REsonare fibris / MIra gestorum / FAmuli tuorum / SOLve polluti / LAbii reatum, Sancte Iohannes (“affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni, cancella il peccato, o santo Giovanni, dalle loro labbra indegne”). Fu Guido d’Arezzo, un famoso teorico della musica, a notare che ciascun versetto corrispondeva a una diversa tonalità e a utilizzarne le iniziali per definire le note. Si dovette attendere però il XVI secolo prima che la settima nota ricevesse un nome definitivo (SI, dalle iniziali di Sancte Iohannes), e il XVII secolo perché anche nel nostro Paese venisse sostituita la nota UT con il DO. Il nome DO è stato preferito perché, uscendo in vocale, si pronuncia in modo più fluido nel solfeggio, mentre la T finale di UT può essere causa di fastidi nella pronuncia.
SANTO DEL GIORNO – Santi Pietro e Paolo apostoli. Tutto il Popolo di Dio è debitore verso di loro per il dono della fede. Pietro è stato il primo a confessare che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio. Paolo ha diffuso questo annuncio nel mondo greco-romano. E la Provvidenza ha voluto che tutti e due giungessero a Roma e qui versassero il sangue per la fede. Per questo la Chiesa di Roma è diventata, subito, spontaneamente, il punto di riferimento per tutte le Chiese sparse nel mondo. Non per il potere dell’Impero, ma per la forza del martirio, della testimonianza resa a Cristo! (Papa Francesco)
Pietro nacque a Betsaida, in Galilea, da poveri genitori. Quello che doveva divenire il primo Papa, la prima colonna della Chiesa, era un semplice pescatore. Paolo nacque a Tarso, capitale della Cilicia, nei primissimi anni dell’era volgare. Fu circonciso l’ottavo giorno, ricevendo il nome di Saulo a ricordo del primo re d’Israele, il più grande personaggio della tribù di Beniamino, cui la famiglia apparteneva. Entrambi, nella fede e nell’amore di Gesù Cristo, annunciarono il Vangelo nella città di Roma e morirono martiri sotto l’imperatore Nerone: il primo, come dice la tradizione, crocifisso a testa in giù e sepolto in Vaticano presso la via Trionfale, il secondo trafitto con la spada e sepolto sulla via Ostiense. In questo giorno tutto il mondo con uguale onore e venerazione celebra il loro trionfo.
Nelle raffigurazioni iconografiche, gli apostoli sono sempre rappresentati con i loro attributi classici, le chiavi per Pietro e il libro e la spada per Paolo, come ad esempio nella splendida tavola di Carlo Crivelli o come nella tela di Vincenzo Camuccini, pittore romano del XIX sec, dove i santi sono illuminati dalla luce dello Spirito Santo.
San Pietro è il protettore di pescivendoli, pescatori, ciabattini, fabbricanti di chiavi, mietitori, orologiai e portieri. San Paolo, invece, è il protettore dei teologi e della stampa cattolica.
Pietro, dall’antico termine aramaico kepha, “roccia”, fu imposto da Gesù all’apostolo prediletto. In Occidente se ne è ripresa la versione greca Pétros, latinizzato poi in Petrus. Molto usato come suffisso iniziale, in diversi nomi compositi è largamente diffuso in tutta Italia.
Il nome Paolo deriva dal latino Paulus, noto fin dall’epoca dell’antica Roma, trattandosi del cognomen romano della gens Aemilia. È tratto dall’omonimo aggettivo, paulus, che significa, in senso stretto, “di piccola quantità”, “piccolo”.
ACCADDE OGGI – 1613 – Il Globe Theatre, fondato e gestito dalla compagnia teatrale The Lord Chamberlain’s Men a cui apparteneva William Shakespeare, viene totalmente distrutto da un incendio causato da un effetto speciale scenico; verrà ricostruito nello stesso luogo e riaperto entro un anno, poi chiuso nel 1644 e infine ricostruito a poca distanza dal luogo originale nel 1997; 1798 – Nasce il poeta Giacomo Leopardi; 1880 – La Francia annette Tahiti; 1900 – Nasce Antoine de Saint-Exupéry: la fama di scrittore attraverserà ogni generazione dal 1943, in cui darà alle stampe Il piccolo principe; 1925 – Nasce il futuro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano; 1934 – La notte tra il 29 e il 30 giugno ha luogo la cosiddetta “Notte dei lunghi coltelli”, epurazione nazista dei vertici della Sturmabteilung e degli oppositori di Adolf Hitler; 1950 – Mondiali di calcio in Brasile: nel gruppo 2, gli Stati Uniti battono a sorpresa l’Inghilterra nella partita che passerà alla storia come il “Miracolo di Belo Horizonte”; 1952 – Si conclude la prima edizione del concorso di bellezza Miss Universo con la vittoria della concorrente finlandese Armi Kuusela; 1976 – Le Seychelles ottengono l’indipendenza dal Regno Unito; 1986 – L’Argentina di Maradona è campione del mondo; 2000 – Muore Vittorio Gassman, uno dei volti più rappresentativi del cinema italiano del Novecento; 2003 – Muore Katharine Hepburn. leggenda del cinema mondiale, probabilmente la più grande attrice di tutti i tempi; 2006 – In occasione dell’appello di un detenuto, Salim Ahmed Hamdan, una sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti stabilisce la violazione della Convenzione di Ginevra e del Codice di Giustizia Militare statunitense nel campo di prigionia statunitense nella Baia di Guantánamo; 2007 – L’iPhone, rivoluzionario telefono della Apple, viene lanciato sul mercato statunitense alle 18 ora locale, in tutti gli Apple Store; 2008 – Secondo titolo europeo per la Spagna; 2009 – A Viareggio un treno merci composto da 14 cisterne di Gpl deraglia. Da una cisterna si genera una fuga di gas da cui ha luogo un’esplosione, causando crolli e incendi nelle case nel raggio di 200 metri. Il bilancio è di 32 morti e 25 feriti; 2013 – Muore Margherita Hack: insigne scienziata e divulgatrice, ha speso una vita intera in difesa della laicità e dell’indipendenza della ricerca scientifica; 2013 – Papa Francesco pubblica la sua prima enciclica, Lumen fidei; 2014 – L’ISIS autoproclama il suo califfato in Siria e nel nord dell’Iraq.
PROVERBIO – Se piove ai santi Paolo e Piero, piove per un anno intero.
AFORISMA – Per fortuna non siamo tutti uguali. Guardiamo la stessa cosa e vediamo cose diverse. (Giuseppe Donadei)
RICETTA DEL WEEKEND – Pasta alla genovese.
Ingredienti: 1 kg di cipolle, 800 g di polpa di manzo, 320 g ziti, 100 g di vino bianco secco, 60 g di sedano, 60 g di carota, una foglia di alloro, prezzemolo q.b., Parmigiano Reggiano Dop o caciocavallo, q.b., olio extravergine di oliva, sale e pepe nero q.b..
Preparazione: tagliare le cipolle sottili, tritare sedano e carota per il soffritto, conservare le foglie del sedano per il mazzetto aromatico. Cuocere sedano, carote e cipolle con 2 cucchiai di olio. Dopo 8 minuti, aggiungere un pizzico di sale e il mazzetto preparato con le foglie del sedano, un ciuffo di prezzemolo e una foglia di alloro, legati con lo spago. Tagliare la carne a pezzi e unirla alle verdure, rosolarla per 2 minuti e poi lasciare cuocere il tutto per 2 ore: le cipolle rilasceranno la loro acqua e non servirà aggiungerne. Passate le 2 ore, aggiungere il vino e cuocere ancora per 1 ora. Alla fine, sfilacciare la carne che sarà morbidissima. Spezzate gli ziti in tre, non troppo corti ma neanche lunghi, cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e versatela in padella, nel sugo di cipolle. Mescolate bene e distribuite la pasta nei piatti, quindi completate con la carne sfilacciata, formaggio grattugiato e pepe. Spezzare gli ziti in tre, non troppo corti ma neanche lunghi, cuocere la pasta in abbondante acqua salata, scolarla e versarla in padella, nel sugo di cipolle. Mescolare bene e distribuire la pasta nei piatti, quindi completare con la carne sfilacciata, formaggio grattugiato e pepe.
CONSIGLIO – Per sgrassare a fondo i pavimenti, il detersivo è sicuramente necessario, ma il primo disinfettante naturale ed efficace è l’acqua bollente, alla quale potrai aggiungere un cucchiaio di aceto o di bicarbonato. In alternativa, in base al pavimento che si possiede, si può scegliere il detersivo più adatto.
Giornalista