Almanacco del 30 maggio

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Le Uova di Fabergé sono piccoli capolavori dell’oreficeria zarista, realizzate con tecniche super minuziose e raffinate

Nella Russia zarista rifulse su tutte l’arte orafa e decorativa dei Fabergé, la più grande dinastia di gioiellieri tra la fine dell’Ottocento e i primi vent’anni del Novecento. L’artefice di questo successo fu Peter Carl Fabergé, nato da una famiglia di ugonotti francesi rifugiatisi in Russia. Apprese le più raffinate tecniche di oreficeria girando per le gioiellerie d’Europa, sotto la guida del maestro di bottega Hiskias Pendin. In pochi anni conquistò il gusto delle corti europee, con oggetti preziosi resi originali dall’aggiunta di disegni e particolari unici al mondo, ottenendo per la sua famiglia il titolo di Gioiellieri per nomina speciale della Corona Imperiale. Il non plus ultra della sua abilità artigianale lo raggiunse con le celebri uova di Pasqua in oro e pietre, commissionate dagli zar Alessandro III e Nicola II per la famiglia reale. Il primo uovo pasquale fu realizzato addirittura in platino smaltato di bianco, contenente al suo interno un altro uovo, questa volta in oro, il quale, a sua volta, conteneva altri due doni: una riproduzione della corona imperiale e un pulcino dorato. Un uovo simil matrioska, per intenderci. La produzione di Fabergé fu enorme, e si interruppe solo nel 1918 quando la Casa Fabergé venne nazionalizzata dai bolscevichi: l’orafo non si riprese mai dallo shock della Rivoluzione Russa e morì due anni dopo.

SANTO DEL GIORNO – Oggi la Chiesa Cattolica commemora Santa Giovanna d’Arco. Era una graziosa giovinetta di Domremy, la piccola tredicenne, quando cominciò a sentire voci celestiali, spesso accompagnate da un bagliore e dalla visione dell’Arcangelo Michele, Santa Caterina e Santa Margherita. Una volta, mentre pregava nella chiesa del suo villaggio, udì voci misteriose che la invitavano a liberare la Francia dominata in gran parte dagli Inglesi. Vestita da soldato, impugnava una spada e un bianco stendardo con raffigurato Dio benedicente, il fiordaliso francese e ai lati gli arcangeli Michele e Gabriele. Quando a Reims il Delfino venne incoronato re di Francia, si mostrò molto geloso della popolarità della giovane Giovanna, stipulando così una tregua con gli Inglesi. La fanciulla si convinse del fatto che tale tregua potesse annullare gli sforzi e le vittorie del suo esercito, per cui, sdegnata, riprese la lotta con pochi soldati rimasti al suo fianco. Durante un’imboscata, Giovanna cadde nelle mani del conte di Lussemburgo, che la consegnò agli Inglesi dietro un altisonante riscatto. Era necessario dimostrare che Giovanna, in realtà, fosse una strega, per poter dichiarare Carlo VII usurpatore, in quanto divenuto re in seguito a “diaboliche macchinazioni di un’eretica”. Soltanto i giudici ecclesiastici avevano l’autorità di imbastire un processo del genere. Il vescovo Cauchon si prestò senza alcuna remora a questo intrigo politico. Eppure, le illegalità del processo furono tali che Giovanna d’Arco ne rifiutò la legittimità e si appellò al papa. La pulzella d’Orléans fu chiusa in un carcere militare, e non poté far giungere a Roma la sua voce e le sue grida, tanto che, a quel punto, si ebbe il trionfo dei suoi nemici che la condannarono al rogo. Dal Sommo Benedetto XV fu ascritta nel numero dei Santi.
La più antica raffigurazione di Giovanna D’Arco, presente in un registro della città d’Orleans da Clément de Fauquembergue, è costituita da un disegno a inchiostro realizzato il 10 maggio 1429, quando la giovane cacciò gli inglesi dalla città e dalle campagne circostanti. Giovanna è raffigurata come una fanciulla dai capelli mossi sciolti sulle spalle ed un elegante vestito femminile; la pulzella brandisce un massiccio spadone e il sacro stendardo del suo esercito. Giovanna è da sempre un soggetto molto amato nella storia dell’arte, nelle opere più famose è raffigurata come una giovane donna dai capelli sciolti fin sulle spalle, con l’armatura e l’oriflamme, lo stendardo del re di Francia in sella a un maestoso cavallo. Un classico esempio lo possiamo trovare nell’opera di Jean Jacques Scherrer, L’entrata di Giovanna D’Arco a Orléans. Oltre alla sua classica raffigurazione, Santa Giovanna è rappresentata spesso durante i momenti della sua vita di maggior rilievo. Nell’opera di Michael Eugene Thirion, pittore parigino dell’800, Giovanna e l’Arcangelo, risalente al 1876, si nota il momento in cui viene svelato alla giovane il suo futuro di condottiera. Giovanna è al centro della tela con occhi terrorizzati che fissano l’osservatore rivelando uno suo stato d’animo scosso dall’apparizione. Al di sopra di Giovanna, l’Arcangelo che indossa un vestito di azzurro e le sussurra qualcosa all’orecchio. Giovanna è una ragazzina non troppo avvenente, scalza e vestita da contadina, ma l’angelo e l’individuo armato raffigurati sopra la sua testa preannunciano per lei un futuro di gloria. L’opera si ispira a un quadro di Léon François Bénouville. Nella tela di Isidore Patrois, altro pittore parigino dell’800, Giovanna è seduta su una panca e indossa la parte superiore di un’armatura e una gonna. Cn una rozza coperta marrone cerca di proteggersi da due loschi individui che allungano le mani verso di lei sotto la volta cupa di una prigione. I due uomini ridono, ma Giovanna sostiene risoluta il loro sguardo. Un’altra scena molto rara riguarda l’interrogazione di Giovanna da parte di un minaccioso soggetto in porpora in Giovanna viene interrogata dal cardinale di Winchester di Paul Delaroche, anche lui artista parigino del 1824. L’immagine del religioso seduto si impone al centro della tela, mentre Giovanna è raffigurata in un angolo ammanettata in precarie condizioni di salute. Alle spalle del religioso, un uomo barbuto si occupa del verbale. È estremamente tragico il quadro che raffigura Giovanna D’Arco poco prima che venga acceso il rogo. Questa rappresentazione abbastanza diffusa vede Giovanna legata stretta al palo con una catena e vestita con abiti popolari con gli occhi affranti dal dolore. Si tratta dell’opera di Hermann Stilke, artista tedesco dell’800, La morte di Giovanna d’Arco sul rogo.
Giovanna, femminile di Giovanni, è un nome di origine ebraica. Significa Iehova è benigno. San Girolamo interpreta Dominus gratia eius. Quindi Giovanna vale la “graziosa”, la ” piena di grazia”, la “donna gradita”.

ACCADDE OGGI1431 – Muore Giovanna d’Arco: da semplice contadina a condottiera alla guida di un esercito, fino al martirio per il quale oggi è venerata come santa dalla Chiesa Cattolica; 1778 – Muore Voltaire, annoverato storico, drammaturgo e filosofo; 1883 – A New York, voci che dicono che il Ponte di Brooklyn stia per crollare provocano un fuggi fuggi che causerà dodici vittime; 1911 – Sul Circuito di Indianapolis, la prima 500 miglia di Indianapolis finisce con la vittoria di Ray Harroun; 1913 – Prima guerra balcanica: a Londra viene firmato un trattato di pace che mette fine alla guerra. L’Albania diventa una nazione indipendente; 1922 – A Washington viene inaugurato il Lincoln Memorial: 1924 – Giacomo Matteotti denuncia in parlamento le violenze dei fascisti durante le elezioni di aprile; 1948 – Cede una diga sul Fiume Columbia in piena. Nel giro di pochi minuti l’ondata cancella completamente Vanport, in Oregon. Muoiono 15 persone e altre decine di migliaia sono i senzatetto; 1958 – I corpi di diversi soldati non identificati della Seconda guerra mondiale e della Guerra di Corea vengono seppelliti nella Tomba del milite ignoto del Cimitero nazionale di Arlington; 1967 – Il Biafra proclama la sua indipendenza dalla Nigeria: ciò provocherà la Guerra civile nigeriana; 1982 – La Spagna diventa il sedicesimo membro della NATO e la prima nazione a entrare nell’alleanza dall’ammissione della Germania Ovest nel 1955; 1988 – Istituita l’Agenzia Spaziale Italiana; 1989 – Dimostrazioni di piazza Tiananmen del 1989: la statua della “Dea della Democrazia” (8 metri) viene svelata dagli studenti dimostranti; 1998 – Un terremoto di magnitudo 6,6 colpisce l’Afghanistan settentrionale, facendo circa 5.000 vittime; 2004 – Italia: nel 50º anniversario del suo primo volo, all’Aeroporto di Pratica di Mare (Roma) viene celebrata la festa d’addio per l’F-104, il caccia militare detto Starfighter.

PROVERBIO – Fungo di maggio, spighe d’agosto.

AFORISMA – La vita non è degna di essere vissuta, se non è vissuta per qualcun altro. (Alber Einstein)

CONSIGLIO – Se hai trascorso una giornata stressante, fai un bagno alla camomilla: è un rimedio antico per ritrovare rilassamento e distensione