La Venere Milo non è soltanto una delle più celebri sculture della civiltà greca, ma per molti incarna l’ideale classico dell’eleganza e della sensualità femminile e come tale è stato celebrato nel cinema
La storia del ritrovamento della Venere di Milo s’inserisce in quella fase di restaurazione del potere monarchico in Francia, dopo la caduta del regime napoleonico. Il nuovo sovrano Luigi XVIII, fratello minore di Luigi XVI sacrificato sulla ghigliottina dalla Rivoluzione del 1789, era desideroso di ricostruire l’immagine di grandezza del regno, anche attraverso l’acquisizione di preziose opere d’arte del passato.
La missione che nel 1820 portò la nave Chevrette a sbarcare sull’isola di Milos, nell’arcipelago delle Cicladi, era legata a un’attività di ricognizione idrografica del Mar Egeo. Qui, nella zona del capoluogo Plaka, l’ufficiale francese Olivier Voutier s’imbattè in un contadino di nome Yorgos Kentrotas, intento a scavare pietre da utilizzare per la sua abitazione. L’area in questione si trovava a ridosso di un antico teatro greco e ciò fece supporre a Voutier che lì sotto potessero trovarsi resti antichi. Così chiese all’uomo di avvertirlo nel caso fosse emerso qualche pezzo significativo. L’8 aprile la pala di Kentrotas toccò qualcosa di grandi dimensioni e quando l’ufficiale francese se la trovò davanti non credette ai suoi occhi: dal terreno affiorava un busto di donna, privo di entrambe le braccia. L’uomo fu esortato a scavare ancora e lì vicino venne disotterrata l’altra metà della statua, con le gambe coperte da un drappeggio e un basamento.
La notizia venne accolta con entusiasmo dall’ammiraglio, esploratore e umanista Jules Dumont d’Urville che si disse disponibile ad acquistarla ma si vide sbarrata la strada dal rifiuto del comandante della Chevrette a trasportare la statua, giacché secondo lui rischiava di danneggiarsi per il burrascoso viaggio in mare. Nel frattempo, il contadino greco, che aveva fiutato l’affare, cercò di stringere i tempi e vendere il suo “tesoro” al dragomanno del sultanato di Costantinopoli. Cosa che D’Urville non poteva tollerare, per cui prese carta e penna e scrisse un rapporto sul ritrovamento indirizzato all’ambasciatore di Francia a Costantinopoli che diede l’assenso per acquistare la scultura a qualsiasi prezzo, per la gioia di Kentrotas che accettò la vantaggiosa offerta dei francesi. Per gli stessi, e per D’Urville in particolare, l’acquisizione assumeva un significato speciale, considerando che cinque anni prima la Francia era stata costretta a restituire all’Italia la splendida Venere Medici, trafugata da Napoleone.
Il prezioso reperto fu donato dallo stesso sovrano al Museo del Louvre, dov’è tuttora custodito, che lo catalogò come Venere di Milo, dal nome dell’isola dov’era stata rinvenuta. Per la posa ricorda le statue di Prassitele ma l’iscrizione ritrovata sotto il basamento, oggi andato perduto, l’attribuisce allo scultore dell’età ellenista (323 a.C. – 31 a.C.) Alessandro di Antiochia. Lo stile classico, ma rinnovato nelle forme, ha messo in crisi gli studiosi. Secondo una tesi ritenuta attendibile, è probabile che la venere reggesse nella mano una mela, richiamando il famoso episodio dell’Iliade in cui Paride dona il “pomo d’oro” ad Afrodite (divenuta Venere nella mitologia latina). Il nome stesso dell’isola greca (melos, “mela”) sembra confermarla.
SANTO DEL GIORNO – San Dionigi di Corinto. Fu nominato vescovo di Corinto, la sua città. Le poche notizie sulla sua vita sono tramandate da Girolamo e soprattutto da Eusebio di Cesarea, il quale ha conservato frammenti interessanti di otto sue lettere, inviate alle Chiese di Atene, di Lacedemone, di Amastri nel Ponto, di Cnosso in Creta. Tali frammenti non contengono notizie su Dionigi, ma forniscono informazioni sulla religiosità di alcune città e regioni, durante il pontificato di Sotere. Dionigi, infatti, dotato di una mirabile conoscenza della parola di Dio, istruì con la predicazione i fedeli della sua città e con lettere anche i vescovi di altre città e province.
Dionigi è una variante di Dionisio, e continua il greco Dionysios, nome derivato da quello del dio greco del vino e delle feste, Dioniso: ha quindi il significato di “consacrato a Dioniso”, “che viene da Dioniso”.
ACCADDE OGGI – 217 – L’imperatore romano Caracalla viene assassinato, gli succede il suo prefetto del pretorio Macrino; 1151 – Ruggero II incorona re di Sicilia suo figlio Guglielmo; 1341 – Roma: Francesco Petrarca viene incoronato d’alloro come “poeta” sul Campidoglio; 1820 – Scoperta la Venere di Milo; 1867 – Si inaugura a Parigi l’Esposizione Universale, evoluzione della Grande esposizione delle opere dell’industria di tutte le Nazioni di Londra del 1851; 1973 – Muore Pablo Picasso, un genio assoluto dell’arte, fra i grandi maestri della pittura del Novecento; 1975 – Los Angeles: Federico Fellini vince il suo quarto Oscar come miglior film straniero con “Amarcord”; 1986 – Stati Uniti: l’attore Clint Eastwood viene eletto sindaco di Carmel-by-the-Sea, California con il 72% dei voti; 1990 – Viene trasmesso il primo episodio della serie televisiva de “I segreti di Twin Peaks”; 1992 – Il tennista Arthur Ashe annuncia di essere affetto da AIDS, contratto in seguito a una trasfusione di sangue praticata per curare una sua disfunzione cardiaca. È il caso che fa esplodere in USA la discussione sul flagello dell’AIDS; 2003 – Guerra d’Iraq: le truppe inglesi occupano Bassora, la più grande città del sud dell’Iraq. A Baghdad, un carro armato Abrahams colpisce l’hotel Palestine, dove alloggiavano dei giornalisti, tre dei quali moriranno; 2004 – Elezioni in Algeria: la lotta fra il presidente uscente Abdelaziz Bouteflika e l’ex premier Ali Benflis, che ha spaccato il Fronte Nazionale Algerino, si risolve a favore del primo, sotto l’ombra di brogli; 2005 – Si svolge il funerale di Papa Giovanni Paolo II, cui partecipano più di 200 delegazioni ufficiali; 2013 – Chiude la piattaforma di messaggistica istantanea Windows Live Messenger, che viene definitivamente sostituita da Skype. Insieme a essa, Microsoft chiude Hotmail a cui subentra Outlook.com; 2013 – Muore a Londra l’ex primo ministro britannico Margaret Thatcher a 88 anni; 2014 – Termina il supporto per il sistema operativo Windows XP; 2018 – In Siria, nella città di Duma, un attacco chimico uccide 100 persone.
PROVERBIO – Chi pon cavolo d’aprile, tutto l’anno se ne ride.
AFORISMA – Se non cambi qualcosa on ciò che stai facendo oggi, tutti i tuoi domani saranno come ieri. (Jim Robin)
CONSIGLIO – Come utilizzare al meglio l’aglio? Basta sbucciare uno spicchio, schiacciarlo con un cucchiaio e ingoiarlo con acqua tiepida; oppure uno spicchio intero può essere mandato giù con un bicchiere d’acqua fresca, come se fosse una pillola. Prendere l’aglio a digiuno aiuta a purificare l’organismo e a prevenire le infezioni batteriche.
Giornalista